La rosa a disposizione di Rastelli annovera al suo interno giocatori che possono essere classificati in due categorie: coloro che indipendentemente dal rendimento riversano sul terreno di gioco ogni energia fisica e nervosa a loro disposizione, e quelli che vivacchiano attingendo ad un talento più o meno evidente.
Nel primo gruppo rientrano senza dubbio i vari Borriello, Pisacane, Barella e Sau. L’attaccante isolano infatti nonostante uno score di 7 goal in 34 presenze, ha disputato una stagione all’insegna dell’altruismo e del sacrificio, anteponendo costantemente l’interesse della squadra a quello personale.
Tali priorità sono tangibili ogni qualvolta Sau venga chiamato a difendere i colori rossoblù. In particolare Rastelli, più di una volta ha incaricato l’attaccante di Tonara, di svolgere un compito che non rientra direttamente nelle proprie caratteristiche: Sau nonostante sia una seconda punta, spesso è stato schierato largo sulla fascia o sulla trequarti, con l’incarico di interrompere la fonte di gioco avversaria.
Da vero capitano non ha fatto trapelare nessun segno di nervosismo, provando a trascinare i compagni attraverso l’esempio e siglando 3 goal nelle ultime 6 partite.
Il Cagliari, nonostante una salvezza raggiunta da tempo, ha consegnato un andamento che ricalca fedelmente quello ammirato nel corso dell’intero campionato. La debacle patita contro il Sassuolo è solo l'ultima di una lunga serie di partite discutibili.
Sau è uno dei pochi interpreti che ha provato ad interrompere tale tendenza, attraverso un sacrificio che non può non essere tenuto in considerazione da un pubblico mai troppo tenero nei confronti dei giocatori sardi.
La stagione di Sau non verrà ricordata come la migliore stagione disputata in carriera, tuttavia il suo rendimento lo colloca di diritto tra i giocatori da promuovere, a cui difficilmente è possibile rinunciare in futuro.