Era lì, questo pomeriggio, al centro sportivo che porta il nome del padre, ad osservare, con attenzione, la partita di allenamento dei suoi giocatori, contro il Muravera di Lulù Oliveira. Per la cronaca, 7-0 per i rossoblù, grazie alla doppietta di uno scatenato Sau, e alle reti di Ibarbo, Vecino, Cossu, Ibraimi e Pinilla.
Era lì, Massimo Cellino, a riflettere sulla sua possibile permanenza al timone del Cagliari. La società di Viale La Playa sta vivendo uno dei periodi più difficili degli ultimi anni, contraddistinta da una grande mole di incertezze, tanto da non sapere nemmeno cosa potrebbe succedere domani stesso.
Il presidente, impegnato sul fronte italiano, ma soprattutto su quello inglese, sponda Leeds, sta perdendo le speranze per divenire, ufficialmente, il proprietario dei “Whites”. Scrive così anche L’Unione Sarda, oggi in edicola.
La condanna per evasione fiscale non fa altro che complicare una situazione già, di per se, intricata. E, mentre la FL prende tempo, non si sa quanto, i tifosi inglesi si spazientiscono, urlano a gran voce il nome di Cellino, che vedono come il possibile salvatore: il club bianco-gialloblù sta seriamente rischiando il tracollo economico. Oltre che in classifica, considerate le ultime, recenti batoste della squadra allenata da McDermott.
Il presidente arriva ad Assemini, assiste alla partita mentre discute con un suo collaboratore, al termine della gara fugge dall’assalto dei giornalisti, ansiosi di qualche risposta. Che però non ci sarà: il Mercedes accelera e si lascia alle spalle il centro sportivo.
Vi chiederete: “E la nostra 500? Che fine farà?”.
Continuerà a parlare sardo. Se, ipotesi plausibile, non si concretizzasse il passaggio del club inglese nelle mani di Cellino, di sicuro il presidente non vorrà rimanere con un pugno di mosche. Ecco il perché della toccata e fuga in Sardegna di quest’oggi: 44 milioni di diritti tv non possono andare perduti, perciò è bene stare vicini alla squadra, e sospingerla verso la salvezza.
E poi, ci si domanda ancora chi possano essere i “fantomatici” successori del Patron sardo, disposti ad investire per la costruzione di uno stadio in una realtà, quella cagliaritana, burocraticamente allo sbando.
I dubbi si alimentano, lo stadio rimane tale, con nemmeno 5000 spettatori, e prossimo allo smantellamento, il ritorno a Trieste incombe, i rinnovi di Cossu e Conti sono una chimera. E i tifosi?
Loro sono sempre i primi a pagare. E quelli ai quali, sempre per primi, bisognerebbe dare delle risposte. Loro alla “500” non rinuncerebbero mai e poi mai.