La sensazione di un giocatore in netta ripresa è quella che più si avvicina a Marco Sau al termine della gara con il Palermo.
Di fronte ad un avversario nettamente inferiore e con la fascia al braccio di capitano ereditata a seguito dell’infortunio di Dessena, l’attaccante rossoblù ha offerto una prestazione, in particolare sul piano fisico, che ha riportato alla mente il Sau degli anni migliori.
Un impegno costante in entrambe le fasi supportato da una grinta evidente, ha fatto il paio con una scarsa cattiveria in zona goal. In due occasioni infatti Sau ha mancato l’appuntamento con quel ritorno alla gioia che oramai manca da diversi mesi: nella prima frazione ha sprecato una ghiotta e comoda occasione calciando addosso al portiere in uscita, mentre nel secondo tempo ha ciccato clamorosamente la palla che nel proseguo dell’azione è finita sui piedi di un Borriello abile a portare in vantaggio la formazione rossoblù.
Errori pesanti per un giocatore dotato di mezzi evidenti, ma che non vanno ad inficiare nel complesso la valutazione sulla sua prestazione. Il folletto rossoblù infatti ha incarnato appieno il ruolo di capitano e leader, non lesinando quelle energie, che sono mancate insieme ad un pizzico di lucidità nel momento di concretizzare quanto costruito dalla squadra.
A fronte di una classe e tecnica indubbi, è lecito aspettarsi un contributo maggiore alla causa rossoblù attraverso un incremento immediato di conclusioni vincenti verso la porta avversaria, alimentando così la convinzione che proseguendo sulla scia di quanto visto a Palermo, Sau può ritornare a svolgere un ruolo centrale anche nel Cagliari che verrà .