Dopo la condanna per evasione fiscale incassata ieri da Massimo Cellino, l’affare Leeds è di fatto a rischio per via del rigoroso regolamento britannico che evidenzia come “una persona o società con problemi di “onorabilità” o con condanne per reati di “disonestà”, non può in alcun modo né in prima persona né per interposta delega, esercitare anche solo indirettamente il ruolo di proprietario di un club inglese.”
O se non è a rischio – l’affare - è certamente al centro di una vera e propria trattativa che dilata i tempi che inesorabilmente si allungano. Ieri, sul sito della FL, è comparso un comunicato che dichiarava quanto segue:
"La Lega Calcio ha preso atto dell'esito della sentenza odiena ai danni di Massimo Cellino. Siamo impegnati in un dialogo costante con i suoi rappresentanti legali e non ci sono ulteriori commenti da fare”.
La trattativa quindi è in piedi: da una parte i legali di Massimo Cellino, dall’altra la rigidità e la severità assoluta del sistema inglese nei confronti di chi ha problemi con la legge. Le parti si confrontano, nessuno vuole fare un passo indietro, l’incertezza regna, i tempi, ribadiamo si dilatano.
Non solo per la famiglia Cellino e per il Leeds, ma per il Cagliari, ormai abbandonato nel momento più difficile.
Tutto questo potrebbe costare caro, molto caro alla compagine rossoblù.
Senza presidente, con in bilico i rinnovi contrattuali di Conti e Cossu, senza uno stadio, senza una visione di futuro, con la squadra apparsa in forte difficoltà psicologica, queste ultime giornate di campionato potrebbero trasformarsi in un vero e proprio calvario che si spera non si trascini fino al Golgota.