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Lettera aperta agli Sconvolts

Riflessione a mente fredda in seguito agli avvenimenti di Sabato

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Cari Sconvolts,

ammesso che ci sia mai riuscito, non vi capisco più.
Ho sempre pensato che ogni azione umana fosse l'aggregato di più forze, un miscuglio eterogeneo di impulsi, sguardi, pensieri e movimenti.
E parte tutto da lì, dall'impulso, che poi deriva da una causa efficiente (più o meno evidente a seconda dei casi) nata dal nulla o per nulla, che azionerà quel macchinario imperfetto che è la nostra testa, portandola a suggerirci come e perché agire.

Ma gli uomini non sono fabbriche, catene di montaggio, macchine, robot. Prima del movimento c'è il pensiero e prima ancora la vista. In una frazione di secondo gli occhi dell'uno vanno in contatto con quelli dell'altro, la razionalità lascia spazio per un attimo alla cruda e selvaggia guerra fredda degli sguardi. In un attimo può essere amore, in un attimo può essere odio.

Odio, quel sentimento tanto facile da decifrare quanto difficile da provare. Eppure, in un sabato come gli altri, avete scelto di darci una dimostrazione pratica di cosa possa significare questa combinazione ostile di quattro lettere.

Il Far West non esiste da secoli, perché il mondo migliora con gli anni come il buon vino, e se di tanto in tanto si ripresenta un episodio di questo tipo è perché c'è chi ancora preferisce cercare il fondo della botte anziché godersi il novello in amicizia. Perché non tutti i tipi di ebbrezza sono gioia. Alcune forme sono rabbia e se la rabbia incontra l'ignoranza si genera la violenza. Ed è questo che ancora non capisco di voi.

Infatti, molti di voi hanno o avranno figli, verso cui proverete amore, quel sentimento così vicino nella forza all'odio ma così lontano nella nobiltà. I vostri bambini, un giorno, vedendo certe immagini, si chiederanno perché loro padre prendeva a bastonate un altro padre, perché picchiava il genitore di un altro bambino. Si chiederà, nell'ingenuità di chi, vedendo un bimbo sassarese, gli avrebbe solo chiesto di giocare a nascondino insieme, il motivo di quelle battaglie, vi domanderanno cosa tutto questo c'entrasse col  calcio e con lo sport. Vi potrebbero chiedere anche il motivo per il quale voi, tifosi del Cagliari, disposti a seguire ovunque i rossoblù, a quella partita a Sorso non sarete mai presenti.

Cosa risponderete? Butterete a terra i bastoni?

Penso che la violenza sia la più eclatante forma di disarmo, l'allegria il più brutale e feroce modo per colpire.

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