Oggi quanto ha vinto il Cagliari nell’amichevole contro il Sorso francamente poco importa. Perché a Sassari, nel mentre, è andato in scena l’ennesimo vergognoso episodio di violenza nel mondo del calcio.
Cagliaritani e sassaresi, come già accaduto in passato, hanno dato vita a una guerriglia civile, culminata con negozi chiusi in tutta fretta, strade bloccate e persino alcuni feriti.
Inaccettabile che, mentre a Roma si parla di Unione Europea, apertura e coesione, in Sardegna non si riesca a convivere serenamente con chi abita a 200 chilometri di distanza.
Si badi bene, questo non è sport, e chi si è reso protagonista di ciò che è stato mestamente ammirato (e documentato con foto e video) questo pomeriggio non può essere considerato un tifoso.
Sarebbe troppo facile, e tremendamente scontato, puntare il dito verso tutti i supporters isolani. Invece non lo facciamo, e isoliamo gli incivili. Perché, ne siamo sicuri, la stragrande maggioranza delle persone, appassionate del calcio come qualsiasi altro sport, sa sostenere la propria squadra con passione e in maniera genuina.