Il risultato maturato al termine del match contro in nerazzurri milanesi, potrebbe restituire l’idea di un Cagliari mai in partita e totalmente alla mercé delle scorribande avversarie.

La netta superiorità tecnica e atletica dell’Inter è stata evidente, così come la capacità di sfruttare e massimizzare ogni singolo errore commesso dai giocatori rossoblù. Due disattenzioni degli uomini di Rastelli infatti, hanno portato prima Peresic e poi Banega con la collaborazione di Gabriel, ad indirizzare la contesa su binari ben precisi. Tuttavia la rete di un Borriello in grande spolvero servito magistralmente da Barella, ha ridato animo a compagni e ad un pubblico delle grandi occasioni, ipotizzando un secondo tempo arrembante e votato al raggiungimento del pareggio.

Poco più di un giro di lancette e la superficialità di un regista rossoblù mai in partita, sono bastati alla compagine allenata da Pioli al fine di chiudere il match, stroncando sul nascere le potenziali velleità rossoblù.

Un atteggiamento discutibile, che lascia l’amaro in bocca e diversi interrogativi su ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. In particolare emerge prepotentemente, oltre le intrinseche caratteristiche tecniche, la dimensione mentale di alcuni interpreti chiamati più e più volte a compiere il tanto atteso salto di qualità. Di fronte ad occasioni che permettono di dimostrare il proprio valore ed al cospetto di giocatori di un’affermata caratura superiore, risulta faticoso registrare un apporto differente e votato a superare dei limiti evidenti.

Una predisposizione povera di contenuti, che perdurando nel tempo difficilmente potrà consentire di raggiungere, ai giocatori stessi ma soprattutto alla formazione rossoblù nel suo complesso, una dimensione e obiettivi differenti.

Non resta che attendere il finale di stagione e le risposte che saprà restituire, al fine di ipotizzare un Cagliari diverso, sorretto da giocatori vogliosi di superare i propri limiti ed affermarsi con la maglia rossoblù calcando palcoscenici importanti.