Che, due anni fa, il Cagliari disputasse un campionato troppo competitivo? Nemmeno per sogno. Per salvarsi ci vollero 37 punti, conquistati dall’Atalanta, con l’affaire salvezza che divenne una cosa a due e i tanti rimpianti dei rossoblù per troppe occasioni buttate al vento.
Il livello della Serie A sta progressivamente abbassandosi, anno dopo anno, contribuendo ad alimentare l’interrogativo sulla base del quale dovrebbe essere ridotta a 18 squadre.
14, 13 e appena 9 sono i punti attuali di Palermo, Crotone e Pescara, rispettivamente terzultima, penultima e ultima. L’Empoli, quartultima forza, è a quota 22.
Ebbene, se due stagioni fa le compagini e la classifica fossero state quelle odierne, i sardi sarebbero stati in perfetta media salvezza. I ragazzi, a quel punto del campionato allenati da Gianfranco Zola, avevano 20 punti, frutto di 4 vittorie (contro Inter ed Empoli fuori casa e Cesena e Sassuolo tra le mura amiche), 8 pareggi e 11 sconfitte.
All’epoca occupavano la terzultima posizione, davanti a Cesena e Parma (16 e 10 punti) e dietro l’Atalanta, a quota 23.
Ma non vi è alcun dubbio che, facendo un paragone tra la rosa delle ultime tre (o forse anche quattro) di questo campionato e il Cagliari 2014/15, quella dei sardi avesse una qualità superiore. Sappiamo tutti, però, com’è andata a finire.