Il Cagliari targato 2017 continua a convincere attraverso prestazioni compatte e contraddistinte da un’evidente unità d’intenti. Sacrifico e ferma volontà di giocarsela comunque, contro avversari più attrezzati, vedi Milan e Roma, sono qualità evidenti instillate da un Rastelli che acquista sempre più una nuova luce.
Una rosa ampia e profonda, che ha saputo far fronte senza troppe difficoltà agli innumerevoli infortuni occorsi ad elementi chiave della sua rosa. In particolare nel reparto avanzato, l’assenza di Melchiorri toglie all’allenatore rossoblù un importante arma tattica a cui affidarsi, in misura nettamente maggiore di quanto non venga fatto con Giannetti.
Il Cagliari vanta ancora tra i suoi “asset”, un giocatore le cui caratteristiche farebbero enormemente comodo soprattutto in match come quello dell’Olimpico, dove il ricorso all’arma del contropiede diventa una necessità. Victor Ibarbo risponde perfettamente all’identikit del giocatore tecnico, ma soprattutto veloce, capace di scardinare difese schierate a ridosso della metà campo.
La dirigenza rossoblù sembra (mercato permettendo) fermamente intenzionata a rinunciare alle prestazioni del colombiano, che dopo diverse esperienze in giro per il mondo, non restituisce l’impressione di quel giocatore che solo due anni or sono vedeva il suo approdo tra le file dei capitolini giallorossi. Una valutazione che si aggira ai 7 milioni di euro, è la cifra richiesta per assicurarsene le prestazioni.
Tale quotazione tuttavia potrebbe subire un’impennata se abbinata ad una nuova esperienza tra le fila rossoblù, in virtù di un mercato di riparazione che si avvia a concludersi ed al momento non vede una soluzione del rebus creatosi attorno alla figura del funambolo sudamericano, che quindi potrebbe far ritorno al Cagliari.
Una tale prospettiva oltra che i favori della società, dovrebbe incontrare il placet del giocatore stesso, che avrebbe comunque da guadagnare da un ritorno nell’isola e la possibilità di misurarsi con un Cagliari voglioso di scalare in fretta le gerarchie del calcio italiano.
Una ipotesi suggestiva forse difficilmente realizzabile, o forse no, che tuttavia se valutata nel suo complesso non può incontrare eccessivi motivi di sfavore. Oppure no?