Il trend negativo non sembra finire in casa Cagliari. I risultati parlano da soli: l’ultimo, in ordine cronologico, è stato il due a zero con cui l’Empoli ha messo ko la formazione allenata da Massimo Rastelli. Ma la crisi rossoblù non è solo una questione riguardante solamente i numeri. L’inefficacia della squadra isolana coinvolge anche i singoli reparti che stanno soffrendo parecchio e concedono tanto agli avversari.
In primo luogo, il reparto arretrato sta evidenziando alcune lacune (la difesa rossoblù è la più battuta nel massimo campionato di calcio professionistico italiano), subendo abbastanza spesso le iniziative dei diretti competitors e non dando sufficienti garanzie.
Venendo alla mediana, il fattore che sicuramente è mancato nelle ultime uscite alla compagine isolana è stata la qualità . La mancanza di impostazione e di tecnica nel centrocampo si è fatto sentire pesantemente e non ha consentito al Cagliari di poter esprimere tutto il suo potenziale. Altrettanto in difficoltà è l’attacco che, nelle prime gare ufficiali, è sembrato essere quello meglio rodato e che avesse una maggiore efficacia.
Un’escalation improvvisa e inspiegabile, ma che descrive perfettamente la crisi che in questo momento mette tutti sulla graticola, nonostante i 20 punti in classifica ottenuti in 17 giornate (che però non devono essere utilizzati come alibi in queste circostanze). Da qui in avanti, quale dovrà essere la mission principale del Cagliari? Indubbiamente, la squadra di Rastelli dovrà ritrovare concretezza, risultati, ma soprattutto liberarsi dell’inefficacia che coinvolge il roster.