Il sogno di accarezzare una vittoria fuori dalle mura amiche sembrava essere cosa certa. Poi un brusco risveglio: il gol di Caprari al secondo minuto di recupero del secondo tempo ha riportato improvvisamente i rossoblù sulla terra e, così, la formazione di Massimo Rastelli è ritornata da Pescara con un punto e tanti rimpianti. Tuttavia, nella squadra cagliaritana, è spiccata indubbiamente la grande prova dello stopper portoghese Bruno Alves.
Il 35enne di Povoa de Varzim ha dimostrato ancora una volta di essere un punto di riferimento imprescindibile per il reparto difensivo isolano. In particolare, dopo l’espulsione di Davide Di Gennaro, il Cagliari ha avuto parecchie difficoltà non riuscendo a ripartire e soffrendo parecchio le continue sortite di un Pescara aggressivo. Alves, però, imperterrito, ha guidato fino all’ultimo minuto di partita la retroguardia sarda, lottando su ogni contrasto, conquistando molti palloni e vincendo diversi duelli aerei contro gli avanti abruzzesi. Un vero e proprio esempio di professionalità , esperienza, grinta e carisma per l’ex Porto, Zenit e Fenerbahçe. Semplicemente monumentale!
L’unico peccato? La vittoria sarebbe stata la ciliegina sulla torta per i rossoblù e per il suo difensore principe, che sarebbe stato così ancora più decisivo. Indubbiamente un’occasione mancata per ritrovare la vittoria fuori casa. Bruno Alves, tuttavia, si è confermato un leader di caratura internazionale, dal grande e costante rendimento.