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18/03/1973, addio grande Cagliari: più che un ciclo finisce un’epoca. Ecco perchè

Una 22^ giornata molto speciale

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È la stagione 1972-1973. Il Cagliari ha già iniziato la fase calante che, nel giro di qualche anno, lo porterà di nuovo in serie B. Al posto di Manlio Scopigno, che ha lasciato la panchina rossoblù alla fine della stagione precedente, è arrivato Edmondo Fabbri, ex CT azzurro. In Coppa Italia i sardi hanno passato il primo turno della fase a gironi e, purtroppo, hanno già dovuto dire addio alla Coppa Uefa nella doppia sfida contro l’Olympiakos.

Siamo alla 22^ giornata di campionato e il Cagliari è al settimo posto in classifica a pari punti, 22, con il Bologna. Finora i rossoblù hanno finora conquistato 7 vittorie (contro il Palermo, la Sampdoria, il Napoli, il Bologna, il Vicenza, il Palermo e la Ternana), 8 pareggi (con l’Atalanta, la Roma, la Ternana, la Fiorentina, il Verona, il Torino, l’Atalanta e ancora la Roma) e 6 sconfitte (contro il Vicenza, l’Inter, la Juventus, la Lazio, il Milan e ancora l’Inter). I gol fatti sono 19 e quelli subìti 16.

L’avversaria di questa giornata è la Fiorentina di Liedholm e dell’ex Longoni: la viola, una delle avversarie più agguerrite del Cagliari negli anni dello scudetto, è quinta a 24 punti. La gara, sembra procedere placidamente verso un tranquillo 0 – 0 quando, purtroppo per gli uomini di Fabbri, in cinque minuti i rossoblù subiscono l’uno – due vincente che porta i toscani al doppio vantaggio (al 63’ Scala e al 68’Saltutti). All’ 89’ chiude i conti Antognoni, al primo gol in serie A, che porta il risultato sul definitivo 3 – 0.

Nonostante la sconfitta abbiamo voluto ricordare questa gare perché, per l’ultima volta, scende in campo una formazione composta interamente dai campioni d’Italia del ’70, eccola: Albertosi, Martiradonna, Mancin, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nené, Gori, Brugnera, Riva.

Ringraziamo Boris Carta, a cui abbiamo “rubato” la bellissima frase che costituisce il titolo di questo pezzo. È proprio vero: con questa partita non finisce solo un ciclo. Finisce un’epoca che in pochi hanno avuto la fortuna di vivere in prima persona, ma che sarà sempre presente nel cuore e nella memoria di tutti i tifosi rossoblù.

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