Bambini a adolescenti difficilmente avranno sentito parlare di lui. Daniele Davin è stato un onesto e affidabile terzino sinistro, che ha si legato il suo nome agli anni bui della Serie C e ai precedenti due nel torneo cadetto, ma facendo parte del primo Cagliari targato Ranieri, che conquista la sua promozione dalla C1 alla B, merita di essere tramandato ai posteri. Approda in Sardegna nell’estate del 1985 – trovando, tra gli altri, Piras, Branca, Valentini e Bernardini - proveniente dal Parma - dopo aver disputato due campionanti indossando la casacca gialloblù, nella quale ha collezionato settantatre presenze, segnando una sola volta. Quel Cagliari vide il baratro della serie C2 la stagione precedente, salvato, per l’ennesima volta, dal ritorno di Mister “Provvidenza” Cincinnato Tiddia. Ma durante quel precampionato i rossoblù giocano in amichevole contro la Puteolana, in un campo con i panni stesi di fronte alla linea laterale. Non passa inosservata ai dirigenti rossoblù la diligenza e la disciplina tattica del tecnico di Testaccio. Annotano infatti il suo nome nel loro taccuino, ricordandosi di lui dodici mesi più tardi. Nel 1988 si consuma il matrimonio Ranieri-Cagliari. Vale la pena ricordare lo schieramento di quella formazione, raramente menzionata come merita: Ielpo, Festa, Davin, De Paola, Valentini, Giovanelli, Cappioli, Pulga, Piovani, Bernardini, Coppola. Davin e un puro “cuore granata”, in quanto si forma calcisticamente nella squadra del capoluogo piemontese, accontentandosi però di alcune sporadiche panchine con la prima squadra, senza mai debuttare. Non viene confermato dal Cagliari per il campionato di B, decide a quel punto per accasarsi in Serie C2, con la maglia del Gubbio, dove appende le scarpette al chiodo nel 1991, dopo quarantotto partite in due tornei, condite da una rete.