La terra sarda è un piccolo scrigno di varietà naturalistiche uniche al mondo, e questa sua particolarità rende altrettanto uniche moltissime delle sue produzioni. Una in particolare, fra le tante, spicca per varietà e unicità della produzione: il miele.
Sembrerà banale dirlo ma il miele è il prodotto alimentare dalle api domestiche grazie alle quali, dopo la raccolta del nettare ad opera delle api bottinatrici ed alla lavorazione delle api operaie, tutti noi possiamo beneficiare di questo alimento preziosissimo.
Le nostre nonne avevano l’abitudine dire che il miele fosse quasi un farmaco ed avevano perfettamente ragione poiché, fin dall’epoca dei Sumeri, il miele veniva utilizzato per le sue proprietà curative, in particolare per rimarginare ferite, curare le gastriti o le malattie degli occhi, oltre che un vero toccasana per la gola.
Oggi ne vengono ampiamente documentate le proprietà antinfiammatorie e antibatteriche ma è altrettanto riconosciuto che ogni varietà di miele abbia rimedi specifici per la nostra salute.
In Sardegna la storia del miele ha una sorta di origine in una statuetta in bronzo di epoca pre-romana che rappresenta la divinità protettrice degli apicoltori, il semidio Aristeo, il quale viene rappresentato con il corpo ricoperto da api giganti.
La statuetta venne ritrovata in una vigna chiamata proprio de su medde (del miele) nel territorio di Oliena, e attualmente esposta al Museo Archeologico di Cagliari.
La leggenda vuole che sia stato proprio Aristeo ad insegnare agli uomini come addomesticare le api e coltivare la vigna, due doni della natura spesso uniti anche in epoche storiche ben lontane da noi.
Come sovente accadeva, tuttavia, la scoperta del miele è da ritenersi più “casuale” ma, dato il suo altissimo valore nutritivo, gli uomini fin da subito hanno cercato di addomesticare le api per ricavare questo preziosissimo alimento.
La grande varietà naturalistica sarda ci regala un’altrettanta grande varietà di tipologie di miele, dai differenti sapori, colori, profumi e, come facile immaginare, anche usi e pertanto vale la pena citare ad esempio il miele di agrumi, dal colore giallo oro e dall’aroma intenso dei fiori d’arancio, fresco e dolce, che ricorda la confettura di arance, particolarmente apprezzato per completare le sebadas o per aromatizzare tisane e infusi.
Particolare è invece il miele di asfodelo, dal colore giallo oro e dall’aroma che ricorda i prati verdi e selvaggi di Sardegna e dal sapore delicato ed elegante.
Il miele di eucalipto invece si presenta in un bel colore ambrato e dall’inconfondibile aroma che ricorda le foglie di questa diffusissima pianta, dal sapore persistente e non particolarmente dolce che ricorda vagamente la liquirizia che si sposa bene con i formaggi sapidi e aciduli.
Il miele di cardo è invece ha un sapore deciso ma assolutamente unico e caratteristico che ricorda vagamente le spezie come la cannella e la noce moscata, dal gusto dolce e persistente particolarmente apprezzato per accompagnare formaggi dal sapore marcato e forte.
Ed infine, il miele millefiori, tipico della macchia mediterranea della quale preserva i profumi e gli aromi delle piante spontanee come l’erica, l’asfodelo, lavanda, rosmarino e tante altre, insomma un concentrato di benessere a portata di cucchiaino.