Un piccolo arcipelago, noto a tutti come Isolotto d’Ogliastra, svetta placido e sicuro davanti alla spiaggia bianca di Santa Maria Navarrese.
Tre piccole isolette di granito porfirico rosa e rosso, due ad onor del vero poco più che scogli, spuntano a circa un km dalla riva e sono da sempre approdo ambito da naviganti sorpresi da tempeste e mareggiate, grazie alle numerose calette, o dai pescatori attratti dalle acque cristalline e pescose.
L’isolotto maggiore si estende per circa 10 ettari ed offre riparo, grazie all’abbondante vegetazione, a numerose specie di uccelli marini quali i celebri marangoni, i gabbiani reali e corsi e le berte, note anche come sirene del Mediterraneo, dal tipico e caratteristico richiamo che si pensa sia all’origine del mitologico richiamo delle Sirene, ed il cui volo oggi deve essere protetto e tutelato.
Grazie al ritrovamento di alcune monete e di una cassetta lignea contenente un manoscritto, si pensa spesso all’Isolotto d’Ogliastra come all’isola del tesoro di qualche pirata saraceno, magari proprio uno di quelli che davano la caccia alla Principessa de Navarra, scampata miracolosamente al loro assalto ed alla tempesta approdando su questi lidi.
Nessun mistero piratesco ma in verità un tesoro c’è davvero, ed è l’isola stessa data la sua particolare e selvaggia bellezza, i suoi approdi sicuri, il suo mare cristallino e la sua flora e fauna incontaminata.
Ancora oggi approdo sicuro per diportisti ma anche per gli sportivi in generale, come ad esempio per gli appassionati dello snorkeling intenti ad ammirare i fondali, oppure per canoisti ma anche in pedalò, oppure ancora per escursionisti in visita grazie ai numerosi battelli turistici impegnati nei percorsi verso le celeberrime calette che rendono l’Ogliastra famosa nel mondo.
L’isolotto è anche metà religiosa poiché sulla sua vetta, a circa 50 metri s.l.m, è stata posta una meravigliosa statua raffigurante la Madonna d’Ogliastra, opera mirabile del maestro sansperatino Pinuccio Sciola e oggi meta di pellegrini i quali, a fine luglio, salpano numerosi su barchini colorati e festanti per celebrare la Festa della Madonna Regina della Pace.
Intorno al 1863 era in progetto la costruzione di un porto proprio sull’isolotto, programma definitivamente abbandonato intorno al 1881 con il finanziamento per la costruzione del più ampio porto di Arbatax e che lascia, come ricordo dell’antico cantiere di costruzione, una casetta in muratura, probabile casotto per il personale impiegato.
L’antico progetto prevedeva il collegamento dei due isolotti più grandi con una scogliera artificiale, opera certamente importante e utile, specie per il periodo ma che avrebbe notevolmente modificato e snaturato la straordinaria bellezza e unicità di questo piccolo e amato tesoro del mare.