La partita di domenica tra Cagliari e Udinese, valida per il quattordicesimo turno di campionato, è indubbiamente uno scontro diretto importantissimo per la lotta alla salvezza. Al Sant’Elia, infatti, non solo andrà in scena il “face to face” tra Massimo Rastelli e Luigi Del Neri in panchina, ma anche un interessante sfida tra due Ds di valore, esperienza e competenza: da una parte Stefano Capozucca per i sardi, dall’altra Nereo Bonato per i friulani, due dirigenti molto esperti e preparati. Nel corso della loro carriera, entrambi hanno fatto tanta gavetta e scoperto diversi giocatori talentuosi, che poi si sono fatti conoscere nel grande calcio.
Capozucca comincia la sua carriera da Ds negli anni novanta con Biellese, Pro Patria e Varese (per cinque anni). Dal 2002 al 2004 passa alla Ternana (lavorando a stretto contatto con Mario Beretta, all’epoca allenatore degli umbri e oggi responsabile del settore giovanile del Cagliari). Con i rossoverdi, il Ds romano scopre uno dei talenti più cristallini della Serie B di allora, ovvero Luis Jimenez. Nel 2004 inizia un lungo sodalizio con il Genoa di Enrico Preziosi (i due sono amici da tanti anni). In quell’anno fu coinvolto nel cosiddetto “Caso Genoa”, in cui fu squalificato per cinque anni, salvo poi essere prosciolto con formula piena nel 2011. Negli anni passati all’ombra della Lanterna, Capozucca lancia grandi giocatori: da Diego Milito a Domenico Criscito, da Thiago Motta a Marco Borriello (ora insieme al Ds a Cagliari), fino ad arrivare a Mattia Perin e Stephan El Shaarawy (talenti scoperti nella sua seconda avventura genoana dopo la parentesi a Livorno). Nel 2015, il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, gli affida le chiavi del progetto rossoblù nel ruolo di direttore sportivo in sostituzione del dimissionario Francesco Marroccu.
La storia di Nereo Bonato, invece, è legata all’esperienza decennale nella dirigenza del Sassuolo. Il dirigente è stato tra i protagonisti dell’ascesa del club neroverde nel calcio che conta: una collaborazione di 10 anni in cui Bonato è sempre stato al centro dei quadri dirigenziali emiliani, nonostante il cambio di giocatori e tecnici nel corso del tempo. Grazie al suo lavoro di scouting, emergono talenti come Domenico Berardi, Simone Zaza e Sime Vrsaljko. Il rapporto con il Sassuolo, tuttavia, si interrompe nel 2015. A giugno 2016, però, arriva la chiamata dei Pozzo dall’Udinese.
Cagliari-Udinese non sarà solo una sfida sul campo, ma anche tra i Ds delle due squadre.