Analizzando l’andamento della formazione rossoblù, in particolare nelle partite prima del successo di Vicenza, che hanno segnato un principio di crisi, emerge come la fisionomia del centrocampo influenzi e non poco le sorti della squadra allenata da Rastelli.
In particolare, dopo un avvio di campionato dove le certezze venivano rappresentate da Di Gennaro e capitan Dessena, con un terzo interprete mutabile che ruotava attorno ai due, il prevalere dell’assetto con due registi ha segnato definitivamente la strada da percorrere. Infatti la coesistenza di Fossati con Di Gennaro ha garantito diversi soluzioni, nello specifico situazioni che hanno mostrato come nelle occasioni in cui un regista vedeva il suo gioco soffocato dalle asfissianti squadre avversarie, impegnate più a distruggere che a costruire, si è sempre potuto contare anche sui piedi buoni del compagno di reparto. Dessena, Tello, Munari e poi Cinelli si sono dimostrati il perfetto completamento di un reparto capace di guidare con personalità e discrete trame di gioco la squadra isolana, sino a duellare con il Crotone per la vetta della classifica, infliggendo distacchi abissali alle altre contendenti.
L’assenza dell’ex regista del Vicenza, tuttavia ha fatto emergere prepotentemente come non vi sia un piano di riserva da attuare nel caso in cui manchi uno dei due cervelli della squadra. Fossati è apparso troppo nervoso, incapace di sfruttare a piano le proprie indiscutibili doti, mentre fermo restando Cinelli, Rastelli ha provato diverse soluzioni senza avere risposte convincenti.
La prossima sfida che vede un Modena non certo irresistibile incrociare il cammino del Cagliari, può essere il match che consente di ritrovare uomini fondamentali per questo finale di stagione. Ciò nonostante è auspicabile e necessaria l’acquisizione della consapevolezza che le sorti di un’intera squadra non possono prescindere da un singolo giocatore e un dato assetto, al fine di ricercare nuove e diverse soluzioni attuabili e credibili.