27/01/2008 - Matri e Conti puniscono il Napoli: il Cagliari inizia la miracolosa rincorsa salvezza

Ecco la gara della svolta nella stagione del miracolo salvezza

Alexandra Atzori
27/01/2016
Amarcord
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Stagione 2007-2008. Il Cagliari ha terminato il girone di andata in maniera disastrosa: sulla panchina rossoblù si sono avvicendati tre allenatori (Marco Giampaolo, Nedo Sonetti e Davide Ballardini), lo spagliatoio è stato diviso, per diverse settimane, dal caso Foggia-Marchini e, tutto questo, non ha fatto altro che far sprofondare sempre di più la squadra sul fondo della classifica, dove occupa l'ultima posizione da diverse settimane e non sembra in grado di venirne fuori.

Il tecnico romagnolo viene ingaggiato durante la pausa invernale con la speranza di far uscire i rossoblù dal baratro ma, nelle prime due settimane di gestione, ha ottenuto solo due sconfitte, contro l'Udinese e la Reggina. Intanto, dal mercato di riparazione, sono arrivati Marco Storari e Jeda. 

Siamo alla 20^ giornata e il Cagliari è mestamente ultimo a soli 10 punti, frutto di 2 vittorie (contro il Napoli e il Siena), 4 pareggi (con il Parma, il Catania, l'Atalanta e il Livorno) e 13 sconfitte (contro la Juventus, il Palermo, la Lazio, il Genoa, il Torino, la Sampdoria, la Roma, il Milan, l'Empoli, l'Inter, la Fiorentina, l'Udinese e la Reggina). I gol realizzati sono 13 e quelli subiti sono ben 36. 

Giusto per sottolineare la gravità della situazione rossoblù basti dire che la penultima in classifica, l'Empoli, ha 16 punti, ben sei in più dei sardi.

Al Sant'Elia è atteso il Napoli, decimo in classifica, che non vince da quattro turni: non esattamente la squadra migliore contro cui riscattarsi. I rossoblù passano in svantaggio poco dopo l'inizio della ripresa ma, rispetto alle prestazioni precedenti, c'è una fondamentale differenza: i ragazzi di Ballardini non mollano. L'attacco alla porta partenopea, soprattutto negli ultimi dieci minuti di gara, si fa asfissiante tanto che Giannello, estremo difensore della squadra campana, si rende protagonista grazie a una serie di interventi decisivi.

Il Sant'Elia inizia a spingere la squadra, sente che qualcosa è cambiato. Iniziano i minuti di recupero e gli uomini di Ballardini continuano a tenere d'assedio la porta di Giannello che, al 48' capitola: Matri firma l'1-1, facendo esplodere lo stadio in un autentico boato.

I tifosi rossoblù pensano sia finita così e, tutto sommato, un pareggio al 93' va più che bene. Ma il Cagliari non la pensa allo stesso modo: manca ancora qualche minuto alla fine della partita e i giocatori in campo continuano a invadere l'area azzurra finchè, al 50', una testa svetta su tutte le altre in occasione della punizione calciata da Foggia. Daniele Conti sigla il 2-1, regalando i primi tre punti a Ballardini e la vittoria alla sua squadra, che mancava da quattordici giornate.

E, diciamocelo, Conti ha anche regalato un infarto a metà dei presenti allo stadio quel giorno ma, soprattutto, lacrime.

In tanti anni allo stadio sono poche le volte che si è visto qualcuno piangere, e questo giorno è stato uno di quelli: perchè in quel momento, proprio in quell'esatto istante in cui Daniele Conti a messo in rete quella palla, abbiamo capito una cosa, cioè che il vento era cambiato. Magari sarebbe stato troppo tardi per salvarsi, ma una cosa sola contava: il Cagliari, con quella rete, ha detto alle altre 19 avversarie del campionato: "Ehi, ci sono anch'io!".

 

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