Uno è un poeta del pallone, uno di quelli che scrivono versi che sei certo rimarranno impressi per lungo tempo. L’altro è un ragazzo arrivato con referenze più che positive e l’appellativo di uno dei migliori centrocampisti della serie cadetta, ma che si è trovato dinnanzi la figura ingombrante di un mancino educato, e ha dovuto pazientare in panchina, attendendo la sua occasione.
Uno è Davide Di Gennaro, l’altro è Marco Ezio Fossati. 27 e 23 anni. Uno ha sfidato la sua ex squadra martedì scorso, l’altro lunedì sera, castigandola con un pregevole gol su punizione.
I due centrocampisti, riguardo i quali si diceva non potessero coesistere perché entrambi “registi”, stanno dimostrando agli scettici, da qualche giornata a questa parte, che invece insieme a centrocampo possono starci, eccome.
Qualche settimana fa Giuseppe Tomasini, storico ex rossoblù del periodo dello scudetto, ospite in una trasmissione televisiva, aveva sottolineato come in una squadra più giocatori dai piedi buoni hai, meglio è, e non puoi non schierarli titolari.
Ecco, il Cagliari dispone di interpreti dai piedi raffinati, e lo stesso tecnico Rastelli ha compreso sia il caso di farli giocare, per creare un gioco più fluido e di qualità. Con l’ex perugino e l’ex vicentino ad aumentare il tasso tecnico e Dessena a garantire corsa e dinamicità, il centrocampo pare aver acquistato solidità. Ne beneficiano sia la fase offensiva, con una manovra più veloce, che quella difensiva, perché si riesce a creare un buon filtro.
Di Gennaro-Fossati: attenti a quei due. Siamo solo all’undicesima giornata e lo spettacolo, come cantava qualcuno, deve ancora cominciare.