Simone Aresti e il suo grande amore: sabato non sarà una partita come le altre

Il portiere del Pescara sentirà particolarmente la sfida contro il Cagliari

Marco Zucca
30/09/2015
Approfondimenti
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Era il 2007, e ad Ascoli, complice l’infortunio di Antonio Chimenti, esordiva un giovane portiere. Era arrivato al Cagliari da Narcao all’età 14 anni, per difendere la porta dei giovanissimi nazionali: il suo allenatore era Ninni Corda, il quale poi l’avrebbe voluto al Savona e dove avrebbe pure marcato due reti.

Simone Aresti è uno di quei portieri che non ha mai rinunciato al suo sogno, ovvero ritornare nel calcio che conta, quello che aveva appena assaggiato con la maglia rossoblù. Dopo le esperienze con Pistoiese, Alghero e Savona nelle categorie inferiori, è stato il Pescara la scorsa stagione a credere in lui: 17 le presenze in Serie B. Quest’anno parte ancora come secondo portiere nel club biancazzurro, dietro a Fiorillo.

Per lui finora due presenze e 5 gol subiti, ma c’è l’attenuante della prima a Livorno, dove subentrò proprio all’ex portiere della Sampdoria, espulso dopo appena 4 minuti di gioco.

Dall’iglesiente lo seguiranno in tanti sabato prossimo, davanti alla tv, sperando possa essere della partita contro il suo Cagliari, il suo grande amore, quello che mai potrà tradire.

Insieme a Cocco, farà uno strano effetto vederli lontani dall’isola, a fronteggiare da avversari i propri colori. Quelli che sperano, un domani, di poter indossare nuovamente.

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