Il cielo è grigio e tempestoso in questi giorni sopra la Sardegna. Ma non stiamo parlando solo delle perturbazioni che si stanno imbattendo sull’isola: l’intricata vicenda stadio che prosegue e non accenna ad avere una soluzione, il calciomercato che impazza, l’acquisto del Leeds da parte di Cellino, accompagnato da continue smentite e conferme, e per finire l’ipotesi di una cessione della società, sono le continue gocce che stanno facendo traboccare un vaso ormai colmo.
Le gatte da pelare sono tante, se si aggiunge che domenica arriverà il Milan. Unica nota positiva è il “recupero”, se tale si può definire, di Pinilla, al quale è stata ridotta la squalifica, e che prenderà posto al fianco di Sau per guidare l’assalto contro i rossoneri.
I tifosi, ormai stanchi delle “bizzarre” vicende che accompagnano il Cagliari, e che fanno distogliere l’attenzione dal campo, principale protagonista (con la società rossoblù la quale rischia di pagare le peggiori conseguenze), desiderano far sentire la propria voce. Alcuni puntano il dito contro la classe politica, altri contro il presidente Cellino, ma tutti sono concordi nel sostenere che il bene del Cagliari sia l’assoluta prerogativa.
Abbiamo raccolto alcune delle loro opinioni.
Il pensiero di Simone è che “purtroppo il Cagliari va male come tutto il resto della Sardegna... per colpa di una classe politica inadeguata che pensa a rubare. È colpa nostra che non abbiamo nessuna reazione”.
Piercesare afferma: “Ho cinquant’anni, sono nato rossoblù e così resterò a vita. Questa situazione è allucinante, al pari della gestione Amarugi, forse peggio. Sardi di tutto il mondo, bisogna fare qualcosa per risorgere, prima bisogna salvare la Sardegna naturalmente, poi... il Cagliari. Casteddu deve vivere per sempre, altrimenti moriamo anche noi!”
Secondo Enrico “il rapporto tra Cellino e il Cagliari sembra si stia incrinando; come una coppia in crisi, nonostante ancora innamorato, si sta lasciando incantare da "sirene" lontane! Il Cagliari ha bisogno del suo sostegno e non solo dei suoi soldi! La sensazione è che si stia rischiando seriamente di andare in serie B!”
Esprime la sua opinione anche Marta: “Credo che la situazione del Cagliari richieda una totale attenzione da parte del proprio presidente, quindi, il fatto che Cellino abbia comprato un'altra squadra, per me, lo esclude dalla presidenza dal Cagliari. È quindi necessario che qualcuno lo sostituisca. Dispiace però perché credo anche che sia giusto avere un presidente sardo per la squadra dell'isola. A questo punto credo che, se il Cagliari venisse comprato da uno sceicco, si potrebbe trarre beneficio a livello di stadio, grazie al capitale messo a disposizione”.
Infine Andrea sostiene: “Non avrei mai pensato che tifare la propria squadra del cuore fosse così difficile. Una squadra con i suoi tifosi ha bisogno di stimoli e di obiettivi, noi non solo non abbiamo un futuro ma ci vogliono negare anche il presente. Abbiamo bisogno di uno stadio nuovo per poter ancora sorridere tutti assieme, visto che nella nostra isola il Cagliari è più di una semplice squadra di calcio”.
Di fronte a questi appelli, alcuni tra i tantissimi che quotidianamente provengono dai tifosi rossoblù, non si può e deve restare indifferenti. Il Cagliari non è solamente la squadra che rappresenta l’omonima città, ma è la squadra di un’intera isola, che grazie alle sue gesta riesce ancora a sognare e sperare.
Purtroppo però, nel caso in cui si continuasse così, i sogni verrebbero presto infranti e il Cagliari rischierebbe di perdere il sostegno dei propri affezionati.
Che serva da riflessione per tanti, addetti ai lavori e non. Con l’auspicio che la “retta via” possa essere intrapresa al più presto.