Asseminello - Dalla nostra inviata Alexandra Atzori
Gianluca Festa ha parlato nella consueta conferenza stampa prepartita. I rossoblù partiranno domattina alla volta di Cesena:
"Ho convocato chi sta bene, cerchiamo di mettere chi sta bene. Chi è stato convocato è motivato. Queste ultime due partite sono importanti per tutti e i ragazzi vogliono fare bella figura.
Giocheremo contro una squadra che non molla, anche se è retrocessa, quindi dovremo fare lo stesso. Anche per me deve essere un'occasione per mettermi in mostra. Io sarei onorato di continuare a lavorare con il Cagliari ma spetta alla società fare le scelte.
Io ho dato il massimo, sia io che i miei collaboratori, e abbiamo cercato di dare il massimo per questa squadra. Domenica è stata una bella mazzata. Retrocedere davanti al proprio pubblico, soprattutto con tante occasioni sprecate, fa male.
La vita di un allenatore è una vita vagabonda, bisogna cogliere le opportunità che arrivano. Certo che se lavori bene è ovvio che hai più possibilità di essere cercato.
Adesso però pensiamo solo al Cagliari.
Martedì l'umore non era dei migliori ma i giocatori sanno che hanno l'occasione per mettersi in mostra e lasciare un buon ricordo.
Domenica cercherò di mettere la formazione migliore e ci sarà sicuramente qualche cambio. Non voglio dirla perché i ragazzi non la sanno ancora.
Al Cagliari ci sono tanti ragazzi bravi su cui costruire qualcosa di importante. Ma c'è chi ne sa sicuramente più di me. L'Atalanta a rischio? Io non penso alle disgrazie altrui, la giustizia farà il suo corso e si vedrà.
Le ultime notizie che arrivano sul calcioscommesse sono veramente brutte per il calcio e per chi lo ama. Così si allontanano gli appassionati e si dà un cattivo esempio ai giovani. Bisogna evidenziare le cose buone.
Mi fa piacere l'affetto della gente. Forse hanno capito che ce l'abbiamo messa tutta in una situazione difficile, purtroppo sbagliando qualcosa.
La B è un campionato difficile: ci vuole continuità, giocatori giovani ed entusiasti e giocatori esperti che danno i valori alla squadra. E, ovviamente, giocatori che hanno dimestichezza con il gol e una squadra con una buona difesa. È questo che fa la differenza.
È mancata la fame agonistica, cioè la voglia di vincere e non arrendersi mai. Guardate Tevez in campo: quella è la fame. È una cosa che puoi creare se hai una squadra giusta: persone entusiaste che riescono a coinvolgere tutti i compagni.
Husbauer? Io non ce l'ho mai avuto completamente a disposizione perché è stato via anche per problemi familiari. Io mi sono sempre basato su quello che vedevo in settimana. Ho sempre fatto cosi. Quando sono arrivato io non stava bene ma poi non ho avuto occasione di inserirlo nelle mie scelte. Non potevo permettermi di aspettarlo. Mi dispiace per lui".