Zeman, per il bene del Cagliari ripensaci

lI cambio di modulo è una possibilità o un’utopia?

Marco Castoni
07/04/2015
Approfondimenti
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Nella sua storia di allenatore, probabilmente le volte in cui Zeman ha rinunciato al suo marchio di fabbrica, ovvero il 4-3-3 si possono contare sulle dita di una mano. Eppure analizzando la rosa del Cagliari tra carenze e stati di forma non sufficienti, un cambio di modulo pare una scelta preferibile. Un 4-4-2 con la presenza del trequartista dietro due punte ha fatto la fortuna della squadra rossoblù in passato, ma con tali interpreti a disposizione potrebbe essere una soluzione attuabile e immediata.

Il Cagliari fatica e non poco nel trovare la via della rete, Mpoku ha caratteristiche da fantasista e non da ala nel tridente zemaniano, Sau ancora non al meglio potrebbe essere impiegato come seconda punta affiancato da un Cop, che non può essersi dimenticato in pochi mesi come realizzare gol con continuità, lo stesso Joao Pedro potrebbe rivestire senza problemi il ruolo di trequartista.

La presenza di una punta centrale che non sia Sau, consentirebbe inoltre di sfruttare anche il gioco aereo; infatti i terzini capaci di offrire una spinta costante troverebbero un destinatario in più e con diverse caratteristiche per i loro suggerimenti. Inoltre un centrocampo più compatto lascerebbe meno scoperta una difesa che per il momento non ha beneficiato del ritorno di Rossettini.

Per raggiungere la salvezza oramai le si stanno tentando tutte, partendo dal cambio di allenatore e relativa filosofia sino ad arrivare a cambiare formazioni e relativi protagonisti ogni domenica.

Nella povertà tecnico tattica registrata contro un avversario di livello superiore come la Lazio, nemmeno il gioco “spumeggiante” zemaniano ha consentito di racimolare dei punti.

Ben consci che il nostro invito ad un cambio di modulo possa essere preso in considerazione dal mister boemo, quanto le possibilità di veder giocare nel Cagliari l’anno prossimo Cristiano Ronaldo, l’amore verso questa squadra porta a pensare e proporre soluzioni al limite dell’utopia, al fine di continuare ad alimentare la speranza di vedere i colori rossoblù ancora in A.

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