27 marzo 1967. Non è una Pasquetta come tutte le altre in casa Cagliari. La nazionale italiana è impegnata nelle gare che, come consuetudine, si disputano in questi giorni e, cinque giorni prima, era uscita vittoriosa per 0 – 2 a Nicosia, sul campo di Cipro, nella gara valida per le qualificazioni agli Europei del 1968. Oggi, l’avversario da affrontare, anche se la gara è un’amichevole, è il Portogallo di Eusebio.
Il problema centrale della rappresentativa azzurra, però, sembra essere la carenza in attacco, perciò i CT Herrera e Valcareggi decidono di puntare tutto sul capocannoniere della serie A, colui che porta il numero 9 sulle spalle: Gigi Riva.
Davanti a settantamila spettatori, però, è il Portogallo a comandare la gara e, infatti, al 24’ passa in vantaggio con Eusebio. Nella ripresa gli azzurri cercano di conquistare il pareggio e Rombo di Tuono è quello che ci prova più di tutti. Purtroppo al 59’, durante un’azione, il portiere lusitano Americo gli frana addosso e la diagnosi, per Gigi e per il Cagliari, è impietosa: rottura del perone della gamba sinistra. La prognosi, invece, parla di un mese di gesso e una lunga rieducazione che, tradotto in soldoni, significa stagione finita e arrivederci al campionato successivo, in pratica sei mesi (farà il suo rientro in campo il 24 settembre).
Per la cronaca, la gara termina 1 – 1 (gol di Cappellini al 74’).
Per il Cagliari è un brutto colpo: dal quarto posto in campionato, scivola al sesto e colleziona diversi 0 – 0 che frenano la sua corsa verso la parti nobili della classifica. A fine campionato sarà comunque sesto posto e qualificazione in Mitropa Cup: senza dubbio, però, con Gigi in campo sarebbe stata tutta un’altra storia.
Curiosità:
- Riva, al momento dell’infortunio, è già capocannoniere a quota 18 reti: nelle undici gare che restano per finire il campionato, nessuno riuscirà a battere il suo primato e Rombo di Tuono si aggiudicherà per la prima volta la classifica capocannonieri, pur non giocando.
- Da questa giornata Gigi si rifiuterà di indossare nuovamente la maglia numero 9, considerata sfortunata.