Cagliari-Fiorentina è terminata con il risultato di 2-3 e Claudio Ranieri è appena arrivato in sala stampa per commentare la prestazione contro gli uomini di Italiano. Per il mister è l'ultima gara in rossoblù e questa non è stata una partita come tutte le altre.
Ecco le sue parole sulla conclusione di questo lungo viaggio insieme:
"È stato incredibile e inaspettato anche perché non mi aspettavo che l'arbitro non fischiasse l'inizio e mi hanno sorpreso anche i miei ragazzi e quelli della Fiorentina che mi hanno applaudito è stato meraviglioso. È stata una giornata diversa fin da stamattina, la porterò sempre nel cuore, devo ringraziare tutti, anche alcune mie ex società che mi hanno salutato e questo vuol dire che ho lasciato qualcosa. Il presidente e alcuni ragazzi mi hanno chiesto se fossi sicuro e ho risposto che è giusto così era questo il modo in cui sognavo di chiudere. Da domani cosa farò? Leggerò i giornali. Mi sono portato dietro i nipotini perché glielo avevo promesso. Quello che ho sempre detto ai ragazzi è che il calcio è un piccolo momento della vita e a imparare a essere tenace e non mollare mai, cercare di non trovare mai scuse, prendersi le proprie responsabilità e accettare anche i rischi. Io ai miei ragazzi, quando sbagliavo, ho sempre chiesto scusa e mi sono preso le mie responsabilità. Si lotta sempre e non si molla mai, può andare male o bene ma non mi sono mai dato per vinto e sempre per la squadra.
Ai tifosi ho detto di stare dietro la squadra e soffiare dietro i giocatori, perché non c'è niente di peggio di giocare in casa e avere il tifo contro, perché troverai sempre qualcuno più bravo o più fortunato di te. La fortuna va guadagnata, attraverso il duro lavoro. Io nella mia carriera sono stato fortunato. Ringrazio chi mi ha dato il là per tornare qua, questa persona non c'è più. Che Cagliari sarà? Ci sono molti giovani, Mutanda è uno di questi. Ha dimostrato di essere un ragazzo che può essere importante. Il presidente spende tanti soldi e anche per competere con squadre anche medie ne servono tanti. È necessario che tutti stiano vicino a questa squadra e sono sicuro che la società farà il massimo. I giocatori che abbiamo preso quest'anno sono convinto che siano stati ottimi, anche se alcuni hanno avuto un buon rendimento e altri no, ma non si può sempre azzeccare tutto. Paura di quello che verrà? No, io sono uno positivo, sono sicuro che mi mancherà questa vita, gli allenamenti, le gare ma adesso me la godo, andrò in giro a fare il turista, perché in questi anni ho solo visto alberghi e stadi. Se tornerò a Cagliari? Certo, non vi libererete di me.
Se me ne sarei andato davvero? Al 100%. Ero veramente convinto che i ragazzi avessero bisogno di una scossa. Io quando dico una cosa, è quella. Se i ragazzi non si fossero impegnati a cambiare rotta, me ne sarei andato davvero, non mi aspettavo che si sarebbero impegnati così.
Un suggerimento al mio successore? Cambiano i presidenti, gli allenatori e i giocatori. L'unica cosa che rimane sono i tifosi e bisogna tenerne conto. Devo ringraziare Longo e Orru, io quest'ultimo non lo conoscevo ed era vicino a me. Io dissi ai miei che i ragazzi del Cagliari li avremmo mangiati in un sol boccone perché volevano fare le "magie" in C... Poi si ricordarono di me tempo dopo e mi chiamarono".
Grazie mister!