Il Cagliari esce pesantemente sconfitto 3-0 dallo scontro diretto contro il Genoa nonostante il Grifone fosse già matematicamente salvo e non chiedesse più nulla al campionato. Per i sardi è’ stata una giornata negativa sotto ogni aspetto: un vero blackout mentale, fisico tecnico e temperamentale. I padroni di casa sono stati superiori in tutto dal primo all’ultimo minuto della disputa, come sottolineato da Ranieri nell’intervista post gara, e non hanno mai lasciato che il punteggio venisse meno in discussione.
Già dai primi giri di orologio la serata del Cagliari sembrava indirizzata verso scenari pericolosi. Il Genoa infatti ha cominciato fin da subito a pressare forte creando evidenti difficoltà alla difesa isolana, priva per di più di due colonne portanti come Dossena e Mina. Dopo i primi temibili squilli, al 17’ il Grifone ha aperto una breccia nello schieramento avversario segnando la rete del vantaggio con Thorsby su assist preciso di Sabelli. Da quel momento in poi il Cagliari ha perso sicurezza e distanze in campo permettendo al Genoa di gestire la gara a proprio piacimento. Al 27’ poi la situazione si è aggravata col raddoppio del Grifone firmato da Frendrup, lasciato però colpevolmente solo a pochi metri dalla porta dai due centrali difensivi.
Il copione della partita prosegue immutato per diverse decine di minuti con solo qualche sporadica, e poco efficace, incursione del Cagliari. Così, senza nessun tipo di pericolo a minacciarlo, il Genoa affonda ancora la lama nella ferita quando al 63’ Gudmundsson penetra in area e trafigge Scuffet per la terza volta sfruttando l’aiuto del palo. Il gol è’ la mazzata finale che demolisce totalmente le (flebili) speranze dei sardi di riaprire la gara perciò i minuti terminali sono solamente una passerella che i ragazzi di Gilardino utilizzano per godersi il calore dei propri tifosi e festeggiare il tanto ricercato traguardo stagionale.