Da secoli gli uomini ambiscono a trovare l’infuso in grado di garantire l’eterna giovinezza. Lo desiderano come nient’altro al mondo, ma per quanto si siano sempre sforzati nel cercarlo, nessuno l’ha mai trovato. O forse quasi. Prendete Toni. Ha vent’anni, massimo venticinque. Lo si capisce da quella voglia matta di segnare, da quel desiderio irrefrenabile di dimostrare ancora una volta chi sia davvero Luca Toni, da quel ritorno in Italia dopo l’esilio negli Emirati, che per uno come lui sono una prigione troppo punitiva. Invece ci sbagliamo. Luca ha 37 anni, ha all’attivo qualcosa come 519 presenze, 275 gol (leggasi duecentosettantacinque) e 61 assist nel calcio professionistico, un mondiale, due Bundesliga e due Coppe di Germania vinte, una Scarpa d’oro, un titolo da capocannoniere di Serie B, uno di Serie A con 31 (trentuno!) gol in un solo campionato, uno di Bundesliga. Eppure lui gioca e segna ancora come un ragazzino. Possiamo raccontare Toni così: dopo aver vinto tutti quei premi e trofei, il bomber di Pavullo decide, il 30 gennaio 2012, di salutare il calcio vero e di emigrare negli Emirati, per strappare l’ultimo ricco ingaggio prima della pensione. Tutti lo immaginano già finito, ormai dedito alla briscola e ai nipotini tra un idromassaggio ed un altro. Ma Luca non ci sta. Non sapremo mai se lì, a Dubai, abbia trovato davvero l’elisir della giovinezza, eppure Toni decide che prima di lasciare il calcio deve salutare tutti come si deve, deve uscire di scena dalla porta principale. Torna a Firenze dove viene accolto come si accoglie un amico di lunga data. A 35 anni Luca segna 8 gol in 27 presenze, dimostrando che qualcosina lui la può ancora dare a questo calcio. Ma l’ennesima prova del suo essere immortale non basta, perché a Firenze gli dicono che può restare, ma da dirigente, perché ormai che ci gioca a fare a calcio? Un altro sorso di elisir e Luca va a Verona, dove per venti volte farà ruotare la mano a fianco al suo orecchio, sfiorando l’Europa con una neopromossa e dimostrando che l’unica cosa finita sono gli aggettivi davanti ad un bomber come lui. Quest’anno l’Hellas continua a giocar bene e gran parte del merito va dato a questo ragazzone, che ha fatto diventare Iturbe un fenomeno e il Verona una squadra tostissima. Se il Cagliari vorrà battere gli scaligeri farà bene a stare attento a questo magnifico attaccante, imbattibile nel gioco aereo e sottoporta. Luca Toni, 37 anni e non sentirli, grazie a quel fantastico elisir chiamato gol.