Spesso le risposte giuste, fanno il paio con domande sbagliate. Forse, è proprio quello che è successo sabato sera al Cagliari di Mazzarri.
Nonostante una prestazione di livello infatti, e con un pari quasi acciuffato da Pavoletti allo scadere, i rossoblù non sono ancora maturi per insidiare una big. Al netto di tutto, il risultato è sempre deludente rispetto a ciò che poteva essere.
Lo ha detto la partita contro il Milan, così come quella contro il Napoli. Nonostante la buona presenza in campo infatti, blasone, differenza tecnica e personalità, ancora sono un gap troppo profondo tra un Cagliari in cerca di se stesso e squadroni costruiti per ben altri obiettivi.
Le gare da vincere, almeno sulla carta, sono sicuramente altre. Lo era quella contro lo Spezia, ad esempio, e lo sarà quella prossima contro l'Udinese.
Lo saranno in oltre, da qui alla fine del campionato, quelle contro le dirette concorrenti come Genoa, Salernitana e Venezia. Mentre con Juve, Inter, Verona e Sassuolo, si prenderà tutto il possibile, a patto di prestazioni al limite della perfezione.
La classifica infatti, richiede che le squadre appaiate giù nel fondo, vengano affossate dagli scontri diretti e che il Cagliari collezioni (almeno contro di loro) quei punti vitali per restare aggrappati sopra la terzultima.
Poi certo, arrivassero punti anche contro le strisciate, male non farebbe. Ma sarebbe quel qualcosa in più che se arriva, è più una “congiuntura astrale” che una strategia pianificata.
Mazzarri e i suoi ragazzi, devono quindi tornare con dei punti già da Udine. Dopo tre turni a secco e con sole otto giornate (di cui almeno 3 proibitive) da giocare, dei 24 punti a disposizione, serve cominciare a portarne a casa partendo dal Friuli.
Si arraffi tutto il possibile che il calendario e la fortuna (mettiamoci anche quella), possa concedere. In stagioni come questa, fare troppi calcoli non è concesso. Come del resto in svariate annate della storia recente.
Dopo un girone d'andata buttato al macero infatti, ci mancherebbe che si si ragionasse per il sottile.
C'è da pescare a strascico, e raccogliere il massimo possibile.