Ventura: "Potevo tornare al Cagliari"

"I rossoblu possono salvarsi, il campionato è aperto"

La Redazione
01/04/2021
Interviste
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L'ex tecnico del Cagliari Gian Piero Ventura ha fatto un ritorno nel passato come ospite della trasmissione Il Cagliari in Diretta sui canali di Videolina e Radiolina, dove ha parlato della sua vecchia squadra tra ricordi, ex giocatori e possibilità di salvezza dei rossoblu.

Ecco le sue dichiarazioni:

"Se guardo il Cagliari? L'ho visto diverse volte, in alcune partite non ha giocato benissimo, con l'arrivo di Semplici ho visto una squadra più determinata, la vittoria di Crotone, che non era così scontata, c'era una squadra che dava dei segnali di reazione. C'è solo la sconfitta contro lo Spezia che incide nella classifica, ma ci può anche stare.

Nessuno poteva pensare di trovarsi in questa situazione, sono quelle annate particolari in cui deve avere forza e la salvezza te la devi guadagnare, credo che per i valori che ha il Cagliari la vera impresa è calarsi nei panni di una squadra che deve salvarsi.

Vicino al ritorno a Cagliari? C'è stata la possibilità, ma l'importante è che il Cagliari centri la salvezza indipendentemente da chi c'è in panchina. Cagliari non è una squadra normale, rappresenta un'isola, è impensabile che possa scendere di categoria. Sono un po' in difficoltà tra Torino e Cagliari, avendo allenato entrambe, spero si salvino tutte e due.

Su chi deve fare la corsa il Cagliari? Penso che Spezia e Benevento che hanno fatto due risultati importantissimi hanno un margine di vantaggio ma da qui alla fine c'è tutta la possibilità di essere risucchiati se non si mantiene il trend. Il discorso salvezza non riguarda solo Toro e Cagliari ma anche Spezia e Benevento. Se il Crotone avesse vinto contro il Bologna poteva rientrare addiruttra in gioco, questo per dire che il campionato e ancora lungo con diversi scontri diretti. Domenica c'è il derby per il Torino, non sarà facile, la partita contro il Verona per il Cagliari è difficile ma ce l'occasione di passare davanti al Torino. L'aspetto psicologico inciderà nelle partite successive, è un campionato difficile ma totalmente aperto.

Promozione 97/98? Ci sono stati tanti momenti belli, quello finale è il migliore con il S. Elia stracolmo di tifosi. C'era da ricostruire partendo dall'entusiasmo. Il ricordo è la crescita fatta insieme ai giocatori e al Presidente. Avevamo fatto grandi plusvalenze e siamo andati in Serie A rimanendoci. Ho avuto un affetto smisurato nei miei confronti, ho preso casa qua e appena posso ci ritorno. Al di là dell'aspetto sportivo cera anche laspetto umano che è stato davvero positivo.

Cellino? Avevamo un rapporto di amicizia e fiducia illimitata, soprattutto dopo i primi mesi, basta pensare come abbiamo acquistato Zebina. Cellino mi disse che bisognava acquistare un giocatore a Cannes in Francia, io scelsi però un giocatore diverso da quello che aveva in mente Cellino, lui mi disse va bene. Dopo la partita mi disse di aspettare, poi prenderemmo l'aereo e durante il viaggio mi disse che l'aveva preso, quando io avevo espresso solo un parere e non una volontà. Questa fiducia è stata estremamente gratificante.

Giocatore di cui sono più soddisfatto? Ce ne sono molti per motivi diversi. Ci sono ad esempio Ranocchia e Bonucci che esordirono da giovani contro l'Inter di Mourinho a San Siro. Ricordo più quelli che abbiamo migliorato. Mi ricordo di O'Neill, che aveva un talento smisurato, con noi fece la stagione migliore secondo me, eravamo riusciti ad entrare nella sua testa. Oppure Muzzi, che fu venduto per 20 miliardi all'Udinese. Ancora oggi lo sento, talmente è forte il rapporto che si era creato.

Giovani nel Cagliari? Questa è una squadra con valori assoluti, ci sono giocatori importanti come Godin e Nainggolan. Quello del Cagliari non è un problema di giovani ma di mentalità e di convinzione. Ora bisogna pensare solo alla salvezza e non ai giovani. Un giovane che vidi tempo fa era Barella, si vedeva che aveva tutte le qualità per arrivare in alto.

Il Cagliari ha valori importanti, con Pavoletti recuperato è messa bene anche davanti, il vero problema è la partenza difficoltosa che si porta avanti dall'inizio del campionato, i segnali sono positivi per la determinazione e la compattezza vista in queste ultime partite.

Giulini? Ho avuto il piacere di stare con lui, ha un affetto smisurato per il Cagliari, penso sia la persona che soffre di più per la situazione perché ci tiene tantissimo, in cuor suo aveva l'ambizione di fare qualcosa di importante. Gli auguro di centrare la salvezza, quest'annata gli servirà per il futuro. L'anno prossimo se il Cagliari si salva sarà una protagonista.

In questo tipo di annate dal punto di vista mentale bisogna essere diversi, più cattiveria e meno leziosità, squadre come Benevento e Spezia sanno in partenza che devono salvarsi, mentre Cagliari e Torino devono calarsi in questa mentalità. Il Cagliari avrà Verona e Parma, quelle sono le partite da vincere, non quella contro l'Inter, perché se vinte incidono nella classifica ma anche nella testa dei giocatori.

Quota salvezza? A occhio e croce sotto i quaranta, difficile dire con esattezza i punti esatti.

Ricordo più bello di Cellino? Ho molti ricordi piacevoli, qualcuno anche non bello ma abbiamo avuto un grande rapporto. A volte lo sento, lo ringrazio per la fiducia da uomo a uomo, abbiamo affrontato una miriade di problematiche eed è una cosa rara che questo succeda tra un presidente e un allenatore. Lo ringrazio per quello che mi ha dato, io gli ho dato meno di quello che mi ha dato a me.

La qualità non basta, ci vuole rabbia agonistica e si deve soffrire fino all'ultimo per salvarsi. La qualità la devi mettere a frutto quando ci sono i presupposti, ma nel contesto della partita la parola d'ordine è determinazione, umiltà e fame.

Cagliari-Verona? Credo che se interpretata bene cade a pennello. Il Verona gioca come tutti sanno, se ti approcci male vai in grande difficoltà. Il Verona non cambia il modo di giocare, penso che il Cagliari ha avuto tutto il tempo di prepararla nella maniera giusta. Il Cagliari non può venire sconfitto nella rabbia agonistica, questa è l'arma primaria del Verona, c'è la possibilità di far male al Verona, me lo auguro per il Cagliari".

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