Cagliari, ogni gara una finale solo se si vince a Crotone

Tre punti contro i Calabresi, per non rischiare di giocare invano le gare fino a fine campionato

Mario Siddi
24/02/2021
Sotto la lente
Condividi su:

La conferenza stampa di presentazione del nuovo mister Leonardo Semplici e del nuovo direttore sportivo Stefano Capozucca, con la presenza del patron Giulini, ha chiarito (forse) una volta per tutte, cosa il Cagliari chiede a questo campionato: una tanto agognata salvezza e nulla più.

Che la situazione in classifica al momento sia veramente pericolosa dunque, non è certo più un mistero per nessuno, ora che i punti scarseggiano e le giornate per risollevarsi diminuiscono implacabilmente.

Da qui le parole dei nuovi fedelissimi del presidente, mister e Direttore sportivo.

Quelle di Semplici che parla di una squadra “moralmente abbattuta” e dai “grandi valori ancora da mostrare”, e poi quelle di Capozucca che esprime così le sue prime sensazioni “ è un ambiente consapevole del rischio che si sta correndo”.

L'impressione è quella che si voglia portare entusiasmo e salvare il Cagliari sfruttando le 15 gare che restano con i loro 45 punti in palio. Il che, sulla carta, è ancora possibile.

Ciò che tuttavia probabilmente, va rimarcato a fondo, è il fatto che non ci saranno “15 finali”, se domenica non si batte il Crotone.

Un risultato diverso dai tre punti contro i Calabresi infatti, rischierebbe non solo di far cadere ancora moralmente più a picco, ma addirittura (inconsciamente) di far mollare la presa e staccare la spina arrendendosi prima del tempo per troppa distanza dalle dirette concorrenti.

Quindi se a livello teorico è vero che restano 15 gare, a livello pratico ce le si deve “conservare” spendibili vincendo da subito, altrimenti la dura realtà è che potrebbero essere giocate invano, tenendo in considerazione i risultati delle dirette concorrenti.

In altre parole: il morale e la motivazione restano alti, se i rossoblu incominciano a vincere la quindicesima, la quattordicesima, la tredicesima e così via, fino a scalare la classifica restando “nei fatti”, oltre che a parole, sul pezzo.

Al contrario, passi falsi e pareggi inutili in questa fase, depotenzierebbero le occasioni delle partite mancanti, dove si aspetterebbe solo la matematica per sancire la più ardua delle sentenze in un insopportabile clima pieno di apatia e frustrazione di tutta la piazza.

Vincere a Crotone, in estrema sintesi, sarebbe quasi per il Cagliari accaparrarsi una specie di “diritto di prelazione” sui futuri incontri da poter affrontare con la motivazione reale, di chi ancora si gioca qualcosa perché ancora a galla nel poter sperare.

Meglio esserne consapevoli, e preparare testa e gambe per la prossima (non metaforicamente) battaglia: la prima di altre 14, solo se da Crotone si torna vittoriosi.

Altrimenti si gioca invano e si corre a vuoto.

Leggi altre notizie su Blog Cagliari Calcio 1920
Condividi su: