Un Cagliari made in Sardinia? In Italia i migliori ed il sogno è un nuovo “Bilbao”

La società sarda prima nella speciale classifica delle squadre con più “regionali”

Marco Zucca
09/09/2014
Approfondimenti
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In Europa c’è un club, l’Athletic Bilbao, conosciuto per la sua politica che prevede di tesserare soltanto giocatori baschi o di origini basche. Unica deroga riguarda gli allenatori. La cantera della società è una delle più floride, capace di fornire nomi altisonanti al calcio europeo (uno di questi l’attuale attaccante della Juventus Fernando Llorente); è inoltre economicamente in grande salute grazie all’azionariato popolare e ai contributi dello sponsor, un’industria di raffinazione petrolifera basca. Negli ultimi anni l’Athletic si è proposto come una valida alternativa al calcio milionario che spesso, forse troppo, punta su giovanissimi atleti, i quali non hanno grandi pretese economiche, per lanciarli nel panorama internazionale, in cerca delle cosiddette “plusvalenze”.
In Italia un’altra società prova a portare avanti una politica simile, anche se la strada da fare è ancora lunga: si tratta del Cagliari. Il club del neo presidente Giulini conta il maggior numero di autoctoni in rosa, ben 8, assicurandosi il primo posto nel panorama nazionale per questa speciale classifica. Sono il terzo portiere Carboni, i difensori Pisano e Murru, i centrocampisti Barella e Muroni e gli attaccanti Cossu, Sau e Loi. In estate il sardo Del Fabro si è trasferito in prestito a Leeds, mentre è sfumato il sogno Mancosu, rimasto a Trapani. Nel caso in cui la punta arrivasse il prossimo anno, e complice il ritorno di Del Fabro, il numero di sardi nel Cagliari verrebbe portato a 10.
La cantera rossoblù, al pari di quella dell’Athletic Bilbao (con il quale stiamo operando il confronto), riesce a sfornare talenti, dopo averli ricercati in tutta l’isola, spesso però non riuscendo a valorizzarli appieno, mandandoli in prestito nelle serie inferiori e non puntando più su di essi gli anni seguenti. Gli ultimi casi di giovani che sono riusciti a emergere sono quelli di due terzini, Pisano e Murru. Con Zeman, però, non solo Barella e Loi (promossi in prima squadra), ma anche altri giovani promesse potrebbero avere una chance.
Il sogno dei tifosi è una nazionale sarda: perché non cominciare rendendo il Cagliari, la squadra dei sardi, ancora più “identitario” con 10/11 autoctoni? Vi chiederete perché solo 10. La risposta è semplice: l’undicesimo non può che essere il capitano Daniele Conti, romano di nascita ma sardo d’adozione.

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