Abrazame hasta que vuelva Nainggolan. Abbracciami sinché non torna, parafrasando uno dei più iconici murales della Boca, barrio di Buenos Aires che inneggiava così, nel modo più malinconicamente poetico possibile al Mudo Riquelme.
E abbracciami per davvero, perché il Cagliari non ha mai avuto bisogno di Nainggolan come in questo preciso momento storico. I rossoblù sembrano in eterno work in progress, come fossero in continuo rodaggio. Che ad ottobre sembrava cosa buona e giusta, specie in una transizione da tabula rasa come – implicitamente – richiesto da Di Francesco. Tra novembre e dicembre iniziava a creare imbarazzo, a gennaio comincia ad essere troppo. Ad oggi il Cagliari non ha ancora chiaro il suo codice genetico: dà l'impressione di autodichiararsi squadra d'attacco, un po' perché fa figo e un po' perché quando ne prendi tre a partita qualcosa dovrai pur inventarti. Eppure, per quanto ci si sforzi di metabolizzare questo concetto e lo si ripeta a voce alta sino a farlo diventare una verità, appare quantomeno contraddittorio pensare ad una squadra offensiva che non faccia mezzo tiro in porta.
Un aspetto cruciale riguarda la posizione in campo di Nahitan Nandez, evidentemente necessario da esterno alto a destra. L'esperimento Gaston Pereiro è stato un fiasco: l'ex PSV è l'uruguagio meno uruguagio di sempre, un cocktail analcolico da due quarti di fantasia e due quarti di melatonina. Dalla prossima tornerà in panchina e lì rimarrà sino a una cessione che, dal ritorno di Ounas (e dall'arrivo del Ninja) in poi, diventerà inevitabile.
Per consentire al Leon di slittare, avanzando nel terzetto, sarà necessario impostare Nainggolan alla Rog. Che a parole può sembrare anche semplice (ma forse nemmeno così tanto), ma sul campo molto meno. Perché i polmoni del croato erano i carri armati da sacrificare nel Risiko da conquista di Marin, che non a caso ieri, dopo la netta crescita dell'ultimo periodo (col suo fido scudiero al fianco), ha fatto registrare un netto passo indietro.
Correlazione non implica causalità, questo è chiaro, ma se Marin dovesse iniziare ad accusare una crisi d'astinenza da Marko Rog, allora per un mattone messo (quello pesantissimo, di Radja Nainggolan), due verrebbero meno.
Sempre che i rossoblù non trovino la loro versione definitiva. Squadra offensiva o non offensiva, basta che sia. Sarebbe anche ora.