Cori da stadio, lacrime di gioia e carica per una grande stagione: una serata #indimenticabile

Cronaca di una straordinaria serata colorata di rossoblù

Marco Zucca
05/08/2014
L'Editoriale
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Chi non è tifoso del Cagliari non può capire cosa si prova ad amare incondizionatamente una squadra, quella rossoblù, i cui colori scorrono nelle vene da quando si è piccoli. Chi non è tifoso del Cagliari non potrà mai saltare insieme ai propri beniamini accompagnati dal coro “Chi non salta juventino è”. Chi non è tifoso del Cagliari non sa cosa significa per un sardo girare per le strade delle città del “continente” o di qualsiasi altro stato con addosso la maglia rossoblù. E chi non è tifoso del Cagliari nella notte post #4agosto sarà riuscito a prendere sonno facilmente, tutti gli altri invece no, avranno avuto ancora per un po’ la pelle d’oca.
La serata di ieri è stata densa di adrenalina, emozioni, palpitazioni e commozione. Tanto che il capitano Daniele Conti non è riuscito a contenere le lacrime di gioia. Inoltre, una tale partecipazione (c’è chi dice fossero 7.000 le persone all’Arena, probabilmente molte di più) non la si poteva davvero prevedere.
La sensazione è che sia stata definitivamente voltata pagina col passato, con l’era Cellino chiusa in un cassetto quando il neo acquisto Diego Farias è salito sul palco vestendo la maglia numero 17. Impensabile fino a qualche mese fa!
Prima la conferenza stampa allo stadio Sant’Elia con protagonisti Giulini, il sindaco Zedda, Signorelli e la Puggioni, e una promessa da mantenere: stadio nuovo entro il 2019. Per il momento 11.650 posti ma Curva Sud pronta a breve e impianto portato a una capienza pari a 18.000 entro il 21 dicembre, giorno della sentita sfida contro la Juventus.
Il dopo è stata una festa dalla quale tifosi e soprattutto interpreti in campo trarranno giovamento in termini di carica per affrontare al meglio la prossima stagione. Jacopo Cullin, supportato dalla bella e brava Eleonora Boi, ha saputo abilmente condurre la serata, facendo trascorrere in maniera morbida ed emozionante l’ora a disposizione. Contis ha aperto le danze col suono del suo sax; Telese ha spiegato come una persona nata in Sardegna nel 1970, anno dello scudetto, non possa non tifare Cagliari; il “zemaniano” Porrà ha lanciato un appello per riportare Riva in società, ripescando dai ricordi la storica rovesciata dell’attaccante in quel di Vicenza.
La “parata” della squadra (compresi i tre nuovi acquisti Almunia, Capuano e Farias, ma senza Caio Rangel, in Brasile per ritirare il visto) ha avuto il suo epilogo nelle ovazioni ad Andrea Cossu ed in particolare a Daniele Conti. È stata quindi la volta del nuovo tecnico Zeman, accompagnato da veri e propri cori da stadio. Il boemo non ha risparmiato una delle sue “occhiatacce” a Matzutzi, il giocatore italo-argentino interpretato da Cullin, tanto che il conduttore ha affermato: “Beh, ora la scemenza l’ho fatta, andiamo avanti!”.
Immancabile è stato anche il selfie di Avelar, scatenato sul palco; e infine la band sarda Sikitikis ha suonato il nuovo inno “Cagliari nel nostro cuore”. E si sono subito scatenati i commenti, manco fossimo al Festival di Sanremo: i tifosi si dividono tra i sì e i no.
E Giulini? Un bambino sarebbe sicuramente stato meno emozionato di lui: il presidente non riusciva a contenere la gioia per l’evento appena concluso e per la grande partecipazione del pubblico.
Se le premesse sono quelle viste ieri allo stadio Sant’Elia e all’Arena, e se il connubio tra società, Comune e soprattutto tifosi continuerà ad essere tale, rafforzandosi progressivamente, siamo certi che ne vedremo delle belle e ci divertiremo. D’altronde, con uno come Zeman in panchina non potrebbe essere altrimenti.
Intanto, prendiamo atto che il 4 agosto sarà una data che ci ricorderemo a lungo, perché noi tifosi le cose belle non riusciamo a scordarle facilmente: #indimenticabile.

 

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