Dopo circa un mese di assenza dai campi da gioco per infortunio, Marko Rog dovrebbe finalmente fare il suo fondamentale ritorno tra le file del centrocampo rossoblù.
Sembra strano dire che la sua assenza, vista l’abbondanza nel reparto mediano, è stata percepita più del dovuto e dello sperato ma è la dura realtà dei fatti. Questo perché Rog, oltre a Nainggolan (ed in minor misura Nandez che tuttavia fino ad oggi si è distinto soprattutto sull'esterno), è l’unico centrocampista della rosa ad avere sia il cambio di passo, sia la tecnica e la forza fisica necessarie per dare un contributo importante in entrambe le fasi di gioco nella zona nevralgica del campo. Ovviamente toglierlo ad una squadra che fa, o ultimamente cerca di fare, del pressing feroce e delle transizioni rapide le armi principali, risulta per quest’ultima un vero e proprio dramma.
Con il croato a disposizione, Maran ritrova un interprete capace di infiammare il caro vecchio rombo dove Cigarini è il vertice basso, Nainggolan quello alto ed, in un mondo ideale, Nandez e appunto Rog gli interni. Purtroppo però noi viviamo nel crudele mondo concreto è nella realtà questi ultimi non sono quasi mai riusciti a giocare insieme, vuoi per guai fisici, squalifiche o altri impedimenti. Nemmeno stavolta potranno farlo a causa dell’assenza - manco a dirlo, per squalifica - dell’uruguaiano, che perciò verrà verosimilmente rimpiazzato da Artur Ionita.
Il risultato sarà un centrocampo ben assortito dalle doti prettamente fisiche ma allo stesso tempo tecnicamente molto valide. Il tutto, condito da una spolverata di fosforo fornita dal regista ex Atalanta. Ovvero, in parole povere, esattamente ciò che serve al Cagliari - e non solo al Cagliari - per distinguersi dalla massa, per uscire dall’anonimato. Proprio come era accaduto nella prima, splendida, metà di stagione.