In un periodo davvero nero per ciò che concerne il rapporto con la sorte, il Cagliari ha riscoperto una nuova alleata su cui contare: la forza della banda, del gruppo, una coesione tra giocatori che va aldilà del semplice rapporto tra compagni di squadra.
La prova evidente al gol di Pisacane in coppa, quando il difensore rossoblù ha pensato bene di utilizzare i suoi pochi secondi di gloria successivi al gol mimando la chitarra di Castro, out per tutta la stagione per infortunio. I due peraltro, insieme con Srna, son pure partiti alla volta di Madrid per assistere al Superclasico tra Boca e River in compagnia di Modric e Sergio Ramos, segno di un’amicizia solida venutasi a creare.
E l’alchimia tra gli uomini di Maran è nell’aria, la si respira in ogni gara, in ogni abbraccio di gruppo a celebrare qualsiasi gol, nei commenti ironici tra calciatori sui social contro il “malcapitato” di turno. I riflessi in campo son evidenti: la squadra è compatta anche nelle difficoltà, non molla, reagisce e resta in gara in qualsiasi situazione, anche nelle più improbabili. Cresce così la fiducia tra compagni, che risultano pronti a tendersi la mano in caso di necessità, a prendere le parti dell’amico fragile in difficoltà.
Il Cagliari sta costruendo tutto questo negli anni, puntando sempre sugli uomini prima che sui calciatore, arrivando lentamente a cementificare una banda oggi robustissima. Ben sapendo che remare in gruppo è molto meno tosto che farlo in solitaria.