Il secondo esame di turco per il Cagliari di Rolando Maran contro il Trabzonspor si è chiuso con un pari a reti bianche, che però ha dato altre indicazioni importanti in vista della prossima stagione di Serie A.
La formazione isolana ha mostrato solidità e anche la capacità di saper soffrire nei momenti complicati della partita, quando i padroni di casa hanno pressato i rossoblù costringendoli spesso ad arretrare il loro raggio d’azione.
Rispetto al Fenerbahçe, le occasioni per i sardi hanno faticato ad essere prodotte e qualche errore individuale di troppo non ha permesso alla squadra cagliaritana di poter esprimere al meglio la filosofia del nuovo corso tecnico.
Sicuramente c’è ancora tanto lavoro da fare per limare gli ultimi concetti tattici, ma il tempo stringe e questo Maran ne è pienamente consapevole. Ad ogni modo, la nuova macchina rossoblù è vicina all’essere definitivamente assemblata.
Tuttavia mancano alcuni pezzi per renderla prestazionale al massimo: dalla precisione nell’ultimo passaggio alla maggiore velocità nell’impostazione della manovra e infine, ultimo, ma non meno importante, il killer instinct sotto rete.
Amalgamando nel migliore dei modi questi ingredienti, mister Maran potrà trasformare il Cagliari sempre più a propria immagine e somiglianza.
Ora, però, dal turco, si passerà ad un esame più complicato come quello di spagnolo, con l’Atletico Madrid alla Sardegna Arena in un match amichevole a cinque stelle.