Il “Trofeo di Sardegna” che ha visto confrontarsi amichevolmente Cagliari ed Olbia ha sancito per i rossoblù la conclusione degli impegni ufficiali dando inizio ad un rompete le righe che si spera possa riservare effetti benefici dopo una stagione costellata da poche luci e da un finale al cardiopalma.
Sicuramente oggi, in tanti auspicano che le meritate vacanze estive riportino una rigenerazione all’interno dei sardi che incida non tanto fisicamente ma soprattutto psicologicamente, completando quel processo di maturazione che si è percepito nascere per poi crescere esponenzialmente nella parte finale e decisiva della stagione.
Sarebbe un vero spreco ma soprattutto un imperdonabile errore non riuscire a far proprio, l’inaspettato e positivo risultato, generatosi da quella combinazione di determinazione e disperazione esplosa nelle ultime gare di campionato che ha proposto involontariamente o meno un Cagliari radicalmente mutato dal punto di vista mentale ed agonistico, talmente diverso dal non sembrare quasi vero e che involontariamente è riuscito ad impersonificare al meglio il personaggio più terrificante partorito dallo scrittore scozzese Stevenson, ovvero Dott. Jekyll e Mr. Hyde.
Nonostante il genere Horror-Triller rimanga sempre di gran moda, sabbiamo bene che il lieto fine non è sempre dietro l’angolo come la pipa fumante di Sherlock Holmes, perciò se il Cagliari vorrà evitare per il prossimo campionato un altro cammino di passione ai suoi tifosi, dovrà inevitabilmente mostrare di sfruttare al meglio questo disintossicate break dal calcio giocato e sapersi rigenerare, mantenendo integre tutte quelle caratteristiche di determinazione, cattiveria agonistica, spirito propositivo e convinzione nei propri mezzi che hanno indiscutibilmente permeato quest’ultima maledetta salvezza.