La formazione rossoblù guidata da Diego Lopez vive una situazione di estrema difficoltà, inaspettata e non preventivata. Dopo la fortunosa vittoria maturata ai danni del Benevento, tre sconfitte consecutive con Torino, Genoa e Verona, hanno conclamato una crisi che da tempo sembrava latente.
Un Cagliari che annovera tra le proprie fila interpreti dimostratisi per lungo tempo adattati e alla prova dei fatti inadeguati, con le spalle al muro e la paura insita nella mente e nelle gambe, Lopez e i suoi ragazzi verranno chiamati ad invertire la rotta e inanellare prestazioni, ma soprattutto risultati che possano garantire la permanenza nella massima serie.
Una condizione difficilmente contestabile, che rende il compito da assolvere ancora più arduo.
Le restanti sette "finali" prefigurano sfide delicate per la formazione rossoblù, ma non solo; le diverse compagini che incroceranno il cammino del Cagliari sono in piena lotta al fine di conquistare obiettivi differenti.
Il ritiro, extrema ratio, può favorire il ritrovamento di una compattezza collettiva indispensabile e la maturazione di un minimo di certezze a cui ricorrere durante i novanta minuti.
L'ultima presa di posizione societaria, forse tardiva ma decisa di concerto con staff tecnico e squadra, riuscirà a scacciare il terrore che aleggia nell'ambiente rossoblù, favorire la conquista dei punti necessari e apporre una grande foglia di fico capace di nascondere momentaneamente evidenze indifendibili?