In questa stagione travagliata il reparto offensivo ha stentato più di tutti. La cura Lopez poi ed adesso la cura Pulga si trovano a fronteggiare la carenza di goal con moduli più o meno offensivi che dovrebbero rianimare prontamente gli avanti rossoblù.
Il Cagliari ha insito nel suo dna, il 4-4-2 formato da un centrocampo a rombo dove il vertice alto nel corso degli anni è stato a merito pertinenza esclusiva di Andrea Cossu. Quest’ultimo oramai è nella fase calante di una grande carriera in maglia rossoblù, quindi necessita di un ricambio immediato che nei pensieri di tutti doveva essere Adryan. Il talentino verde-oro infatti è considerato dagli esperti del settore uno dei migliori a livello mondiale della sua età, ma la condizione con cui si è presentato in Sardegna e i successivi mali fisici non hanno permesso ai tifosi di vederlo all’opera con il suo massimo potenziale.
I vari Cabrera, Ekdal e Ibraimi sono stati buoni tentativi, ma la qualità e il contributo in fase d’assistenza in quel ruolo deve essere indubbiamente maggiori.
Una soluzione con tre punte, soprattutto in corso d’opera è stata tentata dall’ex allenatore uruguayano, con l’attacco formato da due ali, nello specifico Ibarbo e Ibraimi ed una punta centrale capace di sfruttare le proprie doti aeree come Nenè o Pinilla. Il risultato ha prodotto dividendi mortificanti, relegando la freccia colombiana al margine del gioco e la punta centrale di turno a sbattersi contro i centrali avversari.
Il richiamato Pulga invece nel suo nuovo esordio ha scelto un tridente tutto velocità e fantasia con Ibraimi, Ibarbo e Sau, tutti attaccanti che per tecnica danno del tu al pallone. Purtroppo però il tridente è stato troppo scolastico con i tre interpreti bloccati sulle posizioni assegnateli dal mister, senza la possibilità di spaziare ed esprimere il proprio estro.
Un modulo che ha esaltato indubbiamente Sau nel corso della sua carriera, quel tridente anarchico con il quale il boemo Zeman ha costruito una carriera di alterne fortune.
Pare arrivato il momento che questa formula tattica sia ripresentata anche nell’isola con interpreti che paiono progettati per questo modulo, ma soprattutto potenzialmente pronti al fine di mettere a ferro e fuoco lo difese avversarie.
Un tridente che al Mapei Stadium troppo spesso è sembrato trasformarsi in un 4-5-1 con un Ibarbo malinconicamente relegato a fare la punta centrale, ruolo al quale non è abituato ne avvezzo. Solo il tiro dal dischetto dagli 11 metri ha consentito di evitare l’ennesima sconfitta in trasferta e tenere a debita distanza una diretta concorrente come la squadra di Di Francesco.
Queste ultime partite, senza dubbio daranno molteplici risposte su uomini e modulo da confermare e riproporre nella prossima stagione. Ora la palla passa a Pulga che dovrà dimostrare con idee, scelte e carisma di poter sedere anche la prossima stagione aprendo così un ciclo sulla panchina rossoblù, cha da anni è alla ricerca di un condottiero stabile e amato dai tifosi.