Mal comune mezzo gaudio. Di questi tempi in casa Cagliari non ce la si passa troppo bene, questo è risaputo e noto. Eppure c'è chi sta peggio, a partire da chi nell'isola c'era sino a quest'estate prima di fare le valigie per emigrare altrove.
Partiamo da Murru: la Sampdoria si è svenata per portare a casa questo 23enne laterale di belle speranze, consegnando al Cagliari un'infornata di milioni più il cartellino di Cigarini. Il terzino Selargius sarebbe dovuto diventare una colonna blucerchiata, e il club puntava tanto su di lui. Almeno sino a fine agosto, quando nel dubbio i genovesi si sono coperti con Strinic dal Napoli, che in una manciata di gare è diventato il titolare della corsia, relegando Murru a rincalzo.
Le cose non vanno certo meglio per El Huaso Isla, semi delusione in un Fenerbache da horror da quattordici punti in dieci giornate, uno dei peggiori inizi della storia del club turco.
Che dire poi di Bruno Alves, volato in Scozia ai Rangers vogliosi di tornare alla ribalta e subito eliminato ai preliminari di Europa League dai modestissimi Lussemburghesi del Progress Niederkorn.
Il virus ha contagiato anche Di Gennaro, autentico punto interrogativo in una Lazio che vola. Il regista non trova mai spazio, se non qualche minuto in Europa League, dove per la verità ha fatto più danni che altro (rimediati poi dai titolari subentranti): appena 183 minuti stagionali, di cui appena sette in Serie A. Mah...
Persino Borriello, stella del Cagliari undicesimo nella passata stagione, leader indiscusso e protagonista dello scorso campionato con sedici centri, ha perso lo smalto dei giorni migliori lontano dalla Sardegna. Solo un gol a Ferrara, una miseria per uno come lui e, complice anche qualche infortunio, posto da titolare perso in favore di Antenucci e Paloschi. Alla faccia della nazionale e del mondiale.
Unico a non deludere le aspettative Salamon, anche lui alla Spal. Il centrale polacco si sta imponendo prepotentemente e ha blindato il suo posto negli undici di Semplici.