Aveva sequestrato l’avversario, ma poi si era fatto imprigionare. Errori sesquipedali, cronica incapacità di fare gioco e ottava sconfitta in undici gare, la quarta negli ultimi cinque incontri e la seconda, in 270’, con Diego López sul ponte di comando. Il Cagliari, messo col ventre a terra dal Torino, stanzia sul quattordicesimo gradino della classifica, con tre punti di vantaggio sulla «gabbia» che porta alla serie B. Al momento, tra quelle sbarre, c’è il Verona, prossimo ospite della Sardegna Arena.
Senza alternativa - La vittoria, nient’altro che la vittoria: c’è solo questo espediente per evitare lo scivolamento nella palude. La graduatoria parla da sé: rossoblu contro scaligeri è uno scontro diretto per la salvezza, tre fiches separano le due formazioni ed entrambe sono reduci da delle sconfitte. Le partite casalinghe, che per le lottatrici con l’obiettivo di staccare un nuovo biglietto per la A sono fondamentali, gli uomini del Jefe non dovranno sbagliarne ulteriormente. Il rendimento è nella top five delle peggiori: cinque sfide, due successi, nessun pareggio, tre capitomboli, cinque reti realizzate e sette subite. E, inoltre, due ko sono stati incassate contro il Sassuolo e il Genoa, concorrenti e, per ora, alle spalle della compagine di López.
Turno favorevole - Tre gettoni da conquistare a tutti i costi, pure dando un’occhiata agli impegni delle squadre che seguono il Cagliari. Infatti, il Crotone e la Spal andranno a far visita al Bologna e all’Atalanta: trasferte insidiose, anche se rossoblu e biancocelesti hanno ritrovato il successo. Saranno di scena davanti al proprio pubblico, invece, il Sassuolo e il Genoa, rispettivamente contro il Milan e la Sampdoria: ambizioni salvezza vs ambizioni europee.
Niente distrazioni - Per Marco Sau e compagnia, allungare il passo contro il Verona è possibile, anche perché il calendario non regalerà sempre questi intrecci. I rossoblu non potranno più fare pisolini dietro e «bisbiglii» in avanti, perché in palio c’è una vittoria che vale doppio.