Cragno para (quasi) tutto, prima gioia per Pavoletti. Van der Wiel, dove sei? Le pagelle rossoblù

Le pagelle del Cagliari, sconfitto in casa dal Genoa

Marco Zucca
16/10/2017
Il Borsino Rossoblù
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Cragno: 7. Due gol subiti ma tantissimi evitati: il portiere effettua grandi parate su Galabinov, Rossettini, Rigoni, Taarabt. Costretto ad uscire proprio in seguito a un prodigioso intervento sull’attaccante bulgaro (Dal 64’ Rafael: 6+. Non perfetto in occasione del 3-1 firmato Rigoni, forse anche a causa del poco spazio per intervenire. Consente però al Cagliari di crederci fino alla fine in virtù delle sue opposizioni su Galabinov e su Omeonga).

Van der Wiel: 4. Perché impiegarlo dal primo minuto se non in forma? L’olandese pare essere la controfigura di colui il quale giganteggiava nella fascia destra con le maglie di Ajax e PSG. Dalla sua corsia si sviluppano le prime due reti ospiti, soffre Taarabt e Galabinov ed è inconsistente in fase offensiva (Dal 1' st. Faragò: 6.5. La partita cambia considerevolmente in seguito al suo ingresso in campo: serve subito a Pavoletti l’assist per l’1-2, ed è una costante spina nel fianco per la retroguardia genoana. Prova ancora sul finale con due cross rasoterra mal sfruttati).

Romagna: 5.5. Mezzo punto in più per la prestazione convincente del secondo tempo, ma nel corso della prima frazione non è attento, fatica contro lo strapotere fisico di Galabinov, oltre a non essere supportato adeguatamente da van der Wiel.

Pisacane: 6. Grinta da vendere e nessuna particolare sbavatura dalle sue parti. Prova la conclusione al volo sugli sviluppi di un calcio d’angolo, troppo centrale, e mette in mezzo alcuni cross interessanti.

Padoin: 6. Pur non essendo un terzino sinistro si disimpegna bene e la maggior parte dei traversoni provengono dai suoi piedi.

Barella: 5.5. Nessun particolare squillo per il giovane sardo, nonostante una grande quantità di palloni toccati.

Cigarini: 4.5. Sbaglia quasi tutti i controlli, facendo talvolta partire il contropiede ospite. Malissimo, non incide né in copertura né, soprattutto, in fase di impostazione.

Ionita: 5. Senza infamia e senza lode, si mette in luce soltanto per un’occasione sul finale (Dal 76’ Sau: sv).

Joao Pedro: 6+. Dorme sonni (poco) tranquilli nel primo tempo, salvo svegliarsi nella ripresa e creare seri grattacapi a Perin: ci prova dalla distanza ma la palla termina di poco a lato. Trasforma poi il rigore che restituisce speranze ai padroni di casa e confeziona degli assist non sfruttati a dovere dai compagni.

Farias: 5.5. Tanto movimento ma la concretezza è, come al solito, poca. Sul finale ha una palla d’oro, ma calcia troppo centrale.

Pavoletti: 6.5. Torna a segnare dopo un anno, massimizzando l’occasione più nitida a disposizione. Le altre non sono sfruttabili al meglio.

Rastelli: 4. Incapace di caricare a dovere la squadra, che entra in campo senza mordente e subisce la supremazia tecnica, fisica e territoriale del Genoa. Nell’intervallo cerca di toccare le giuste corde dei suoi, che trovano due gol ma non sono abbastanza.

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