Cagliari, nessun nome: solo sostanza

Il cambiamento della filosofia dei rossoblù nel giro di un anno: da squadra costituita da grandi firme a un tipo di atteggiamento più operaio, che favorisce la coralità degli interpreti

Fabio Loi
16/09/2017
Approfondimenti
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Il campionato di Serie A da tre giornate ha riaperto i battenti e il Cagliari punta a ripetersi con la conquista della salvezza e a migliorare – per quanto possibile – l’ottimo undicesimo posto ottenuto la scorsa stagione (risultando la migliore formazione tra le neopromosse).

Tuttavia, la filosofia della squadra rossoblù allenata per il terzo anno consecutivo da Massimo Rastelli è radicalmente cambiata rispetto alla scorsa annata. Se, infatti, al ritorno massima serie dopo un anno di purgatorio in cadetteria, il Cagliari si presentava con firme di alto prestigio ed esperienza come Bruno Alves, Marco Borriello e Mauricio Isla, adesso la compagine isolana ha rinunciato ai nomi di grido, puntando invece sulla sostanza.

Un cambiamento importante quello voluto da Rastelli, che ha formato così un gruppo operaio, che possa consentire ai giocatori a disposizione di potersi esprimere al meglio, nessuno escluso.

Dando uno sguardo al mercato del Cagliari, inoltre, vediamo come la maggior parte degli acquisti effettuati dalla società di Via Mameli (eccezion fatta per Pavoletti) viaggiano proprio in questa direzione, ovvero contando di più sulle caratteristiche tecniche piuttosto che sul nome presente sul curriculum: dalla velocità di Van der Wiel alle geometrie di Cigarini passando per la tenacia e la forza di Andreolli (giusto per citarne alcuni).

Si tratta, in sostanza, di investimenti non esosi ma che dimostrano come il Cagliari voglia cambiare per poter migliorare i propri risultati: a questo punto, non resta che aspettare il responso del campo.

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