Cagliari in acqua gelida: fare il bagno senza aver digerito diventa pericoloso

L'analisi del match contro il Palermo

Luca Neri
13/08/2017
L'Editoriale
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Entra che ti abitui. Acqua fredda, ghiacciata, fuori un caldo che si muore. Ti vuoi buttare ma non osi. Meglio fare con calma, non c'è fretta, bisogna adattarsi alla temperatura.

Succede sotto il sole e succede sotto la Mole. Succede quando stai per fare il bagno e quando stai iniziando una nuova stagione calcistica. E quindi non è facile buttarsi subito, la congestione rosanero è dietro l'angolo, meglio prendersela comoda.

Così va la prima uscita ufficiale dei sardi, una palla clamorosa per 120' di passaggi orizzontali e azioni ragionate con idee piuttosto confuse. I rossoblù, non esattamente in versione cuor di leone, assaltano il Palermo chiedendo il permesso e infatti passano solo ai rigori, quando la palese differenza di qualità dell'organico viene fuori prepotentemente e si evidenzia con il penalty sotto l'incrocio di Cossu e la ciabattata contro i cartelloni pubblicitari di Jajalo.

Il Palermo è ordinato e concede poco, ma in due ore di gara il Cagliari non dimostra quello strapotere che ci si potrebbe attendere da una squadra che ne sfida una di categoria inferiore.

I limiti ci sono e pure evidenti: Faragò è tanto bravo e volenteroso, fa una partita perfetta sino al gol del Palermo, quando si dimentica di esser schierato da terzino e veste i panni del centrocampista qual è: giocata folle a venti metri dalla porta, Aalesami se lo divora e i siciliani sfruttano il regalino estivo, lo scartano e pareggiano. Qualora ci tenessero a sdebitarsi, Rispoli potrebbe fare al caso del Cagliari, che non può assolutamente affrontare un campionato senza un solo terzino destro di ruolo, affidando la corsia a esperimenti da laboratorio.

Là davanti si continua invece a credere in un solo Dio, quel monoteismo targato Borriello che porta i rossoblù a sembrare frizzanti quando il bomber è in vena e penosi se, come ieri, santo Marco da Napoli non è in giornata. Siamo proprio sicuri che non serva un altro attaccante?

Le indicazioni positive arrivano soprattutto da un Barella già in grande spolvero: il bimbo sta diventando grande, il giovincello di belle speranze sta compiendo il grande passo consacrandosi come un giocatore importante: si vede da quando e quanto lo cercano i compagni, da come accenda la luce ogni volta che la palla è tra i suoi piedi. Oggi i sardi non possono fare a meno di lui.

Bene anche Cragno, incolpevole sui gol e spettacolare alla lotteria degli undici metri, dove regala parate e balletto alla Grobbelaar: chiamatela personalità. In attesa del campionato il Cagliari confeziona dunque un fondamentale passaggio del turno. Che non è nulla di che oggi, ma fa sicuramente bene per ambientarsi alle nuove temperature.

Il freddo del mare sarà piacevole se accompagnato dagli strumenti necessari ad affrontarlo: la rosa non è completa e ha bisogno ancora di qualche ritocco. Fare il bagno senza aver digerito potrebbe essere pericoloso.

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