CPV, Sant'Elia: strutture in cemento pericolanti. Lo stadio verrà chiuso, il Cagliari a Modena

Emerge la verità sullo stadio

Davide Zedda
26/03/2014
News
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La telenovela stadio Sant’Elia sembra avvicinarsi alla conclusione. Una conclusione amara, che più amara forse non era possibile. Oggi un articolo molto dettagliato di Michele Ruffi è stato pubblicato su L’Unione Sarda. Dal pezzo emerge la verità sull’impianto cagliaritano, una verità che copre ogni tipo di pretesto.

Dai verbali della Commissione provinciale di vigilanza emerge infatti che lo stadio non apre e si deduce non potrà mai essere aperto, perché le strutture in cemento armato sono di fatto pericolanti. La speranza è che il Cagliari si salvi e resti in serie A, ad ogni modo, come fa notare il giornalista Ivan Paone attraverso il suo profilo facebook i rossoblù giocheranno le loro partite in casa a Modena.

Tornando all'articolo, Ruffi fa notare come ci sia la mancanza di documenti e certificati. Tanti, non due o tre. E ancora: errori nei progetti, carte non leggibili, nei progetti mancano considerazioni fondamentali come la valutazione dell'azione del vento sulle strutture in metallo.

Ma il vero macigno che con ogni probabilità bloccherà l'apertura dei distinti e la costruzione della curva sud è quello relativo alla certificazione di idoneità statica, documento che deve "escludere inequivocabilmente, senza alcuna eccezione, la possibilità che si verifichino distacchi di materiale di qualsiasi natura che possano arrecare danni alle cose eo persone, a prescindere dall'esistenza o meno delle reti di sicurezza o altri elementi di protezioni".

A questo punto, pare davvero non ci sia più nulla da fare per permettere al Cagliari di continuare a giocare nella propria casa. Se non sarà Modena, sarà Trieste, poco cambia.

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