Ancora un ritardo

Analizziamo l’annata del difensore polacco

Marco Castoni
06/06/2017
Approfondimenti
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È stata una stagione estremamente delicata, quella che Salamon ha vissuto in maglia rossoblù. Il campionato che nelle intenzioni avrebbe dovuto consacrare definitivamente il difensore polacco, si è trasformato nell’ennesimo ritardo a fronte di virtù indiscutibili.

L’arrivo di Bruno Alves e il suo bagaglio di qualità assimilabili a quelle del centrale ex Pescara, ha restituito la netta impressione di un’incompatibilità tra i due. Entrambi inclini ad impostare l’azione e abili nel gioco aereo, necessitano di una marcatore attento e puntuale al loro fianco.

Un rendimento accettabile della retroguardia, che nel complesso è da considerarsi insufficiente, si è potuto ammirare esclusivamente quando Rastelli ha optato per lo schieramento della coppia di centrali composta da Alves e Pisacane.

Salamon nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa ha fornito un rendimento con più ombre che luci. Difficilmente ha potuto godere di una continuità d’impiego utile ad accumulare certezze e feeling con campo e compagni.

La partenza dopo una sola stagione del centrale portoghese destinazione Scozia, potrebbe tuttavia offrire una nuova chance ad un Salamon, che dal canto suo dovrà fare quanto possibile al fine di guadagnarsi uno status potenziale, ma che tarda ad arrivare.

Voto alla stagione: 5

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