Partiamo da una domanda: “Quanti di coloro i quali hanno dato vita a una vera e propria guerriglia urbana sabato pomeriggio in quel di Sassari sono muniti di tessera del tifoso?”.
La risposta, sinceramente, non la abbiamo, ma proviamo ad ipotizzare che nessuno di essi sia tesserato. Senza tuttavia addentrarci nelle motivazioni che li abbiano spinti a non essere “schedati”.
Arriviamo quindi alla conseguenza: è stato deciso che i tifosi rossoblù non potranno seguire il Cagliari nella trasferta di Palermo. Un provvedimento quantomai incomprensibile: perché privare a supporters civili e soprattutto muniti di tessera (al fine di essere “riconoscibili”) il sacrosanto diritto di recarsi allo stadio dei rosanero per sostenere la propria squadra?
Forse questa decisione fermerà l’impeto degli incivili in Sardegna? No, crediamo proprio di no.
Ecco che, per l’ennesima volta, a pagare saranno tutti. Come ha pagato la stragrande maggioranza di tifosi della Curva Nord, penalizzata per il lancio di petardi nel corso della gara contro il Sassuolo; come hanno pagato, in questa occasione, i supporters che si trovano nella Penisola. I quali, probabilmente, si staranno chiedendo quale sia la vera utilità della tessera del tifoso.