Il borsino rossoblù. Vecino si scopre bomber, Avramov vola per salvare il risultato

Seconda marcatura consecutiva per l’uruguagio Vecino; chi dei due centrali non segue Bergessio in occasione del gol catanese? Avelar ingenuo

Marco Zucca
09/03/2014
Il Borsino Rossoblù
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Avramov: 6.5. Se il Cagliari riesce a uscire indenne dal Massimino, uno dei meriti più grandi è da attribuire al portiere serbo. La parata sulla punizione di Lodi vale le copertine dei giornali, quella su Barrientos è determinante, così come lo sono le uscite nei minuti conclusivi della gara, che danno tranquillità ai compagni. Incolpevole sul gol.

Pisano: 6. Partita complicata per il terzino, che riesce a spingere soltanto nel primo tempo. Complice l’espulsione di Avelar, contribuisce a difendere con le unghie e con i denti l’assedio avversario. Da non trascurare il fatto che abbia due difficili clienti: prima Leto, poi Lodi.

Rossettini: 6. La colpa sulla rete del Catania è sua o di Astori? Chi dimentica Bergessio? Per il resto, partita perfetta, con il Catania che riesce a pungere solo da palle da fermo o con conclusioni dalla distanza.

Astori: 6. Come sopra. Partita senza sbavature e dubbio su chi dovesse seguire Bergessio in occasione del gol. Ingiustamente ammonito per un presunto fallo su Fedato, in realtà subito, che gli costerà la squalifica per il match contro la Lazio.

Avelar: 5. La colpa maggiore non è sul secondo giallo, probabilmente esagerato da parte di Rizzoli, ma in occasione del primo: invece di consegnare, dopo il fallo commesso, il pallone all’avversario, lo trattiene, provocando il cartellino. Per il resto, la prestazione era stata ordinata.

Dessena: 6. Un combattente, come sta dimostrando oramai da diverse partite. Tanta sostanza in campo, dove aggredisce i padroni di casa su ogni pallone. Prova anche una conclusione dalla distanza, di poco a lato.

Conti: 6.5. Il capitano ritorna dopo le due giornate di stop, e fa subito sentire il suo peso specifico in cabina di regia. Amministra ogni pallone con la calma che si confà a un veterano come lui, in particolare nella parte finale di gara dove, con la squadra in 10, si procura punizioni importanti e recupera una gran mole di palloni.

Vecino: 7. Una piacevole sorpresa. Alla seconda marcatura consecutiva, dimostra grandi qualità difensive e offensive. La tecnica non si discute, e la galoppata nei minuti di recupero che permette di far passare preziosi secondi è la ciliegina sulla torta.

Ekdal: 5.5. Positivo il primo tempo dello svedese, che attua un buon pressing, perdendosi poi tra le maglie avversarie. Sostituito perché non riusciva a fare da collante tra centrocampo e attacco (Dal 70’ Cossu: sv. Poco dopo il suo ingresso viene espulso Avelar. La sua partita, allora, cambia radicalmente ed è costretto, da solo, a fare la punta, cercando di dare disturbo ai difensori avversari in fase di impostazione).

Sau: 6. Ancora non pienamente in condizione, ma la sufficienza è il giusto premio per una prestazione generosa. Ci prova nel primo tempo, cercando la conclusione a giro, suo marchio di fabbrica. Troppo molle ancora nei contrasti e nella giusta cattiveria nella ricerca della rete (Dal 74’ Eriksson: 5.5. Entra per fare il terzino sinistro, ma ci auguriamo sia l’ultima volta che venga schierato in difesa. Perde, infatti, costantemente il contatto con l’avversario. Utile nel pressing e per spazzare via palloni “scomodi”).

Nenè: 6.5. Lotta su ogni pallone e fa salire, quando necessario, la squadra. Il suo partner ideale contro il Catania sarebbe Ibarbo, da innescare in velocità con le sue sponde. In ogni caso, prestazione convincente del brasiliano (Dall’85’ Perico: sv. Pochi minuti per contribuire a proteggere la porta di Avramov dagli assalti catanesi).

Chi sale

Il neo-acquisto di gennaio Vecino conferma di essere un giocatore su cui poter fare sicuro affidamento. Ottima tecnica, senso della posizione oltre che del gol: è ormai alla seconda marcatura consecutiva. Prezioso anche in fase di contenimento. Avramov staziona stabilmente sul nostro speciale podio, salvando la porta rossoblù in più di un’occasione. La parata su Lodi è il top.

Chi scende

Avelar è ingenuo in occasione della prima ammonizione, che peserà nell’economia della partita. Lasciare in 10 la squadra in un match così importante sarebbe potuto costare molto più caro. 

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