ASSEMINELLO – Dal nostro inviato Marco Castoni

Zdenek Zeman ha rassegnato le dimissioni stamani nelle mani del presidente Giulini. Questo pomeriggio, il tecnico boemo ha voluto incontrare la stampa per raccontare le ragioni che lo hanno indotto ad abbandonare il Cagliari. Ecco le sue dichiarazioni:

“Volevo salutarvi e ringraziarvi così come voglio ringraziare la gente sarda per come si è comportata con noi fin dall’inizio. Sono tornato convinto e il primo tempo contro l’Empoli l’ha dimostrato. Questa è una buona squadra e secondo me può ancora salvarsi ma non come date le recenti prestazioni. Non ci sono dietro altri problemi, mi spiace perché ho deluso tanto la gente ma ho cercato di fare sempre il meglio ma non ci sono riuscito.

Dal gol di Vecino non ho più visto la squadra che volevo vedere. La squadra non riesce più a fare ciò che chiedo. L’episodio di venerdì non ha a che vedere con le mie dimissioni. Stamani sono andato in questura per dire la mia su quanto accaduto ma non posso dirvi nulla. Qualcosa ho sicuramente sbagliato, ma ripeto la squadra può ancora salvarsi ma non con me. Ho deciso di dare le dimissioni dopo la gara di domenica.

Mi sono dimesso in altri casi per situazioni analoghe. Questa non è una squadra scarsa, fosse così non avremmo vinto a Milano contro l’Inter o messo in difficoltà il Milan in casa. Per lungo tempo sono stato l’unico a credere nella salvezza e anche i giornali ci davano retrocessi già da un mese. Le dimissioni sono scelte personali. M’Poku? Non è vero che domenica non volesse giocare.

Mi spiace di non esser stato compreso. Il tifo violento allontana la gente e le famiglie dagli stadi, ma la maggior parte dei tifosi sono tifosi veri che fanno il tifo per la squadra e non come quelli di venerdì. Tornando indietro? Cambierei qualche formazione. Ho parlato con la squadra, li ho salutati ma non mi sento tradito da nessuno. Continuerò a seguire il Cagliari, lo sento un po’ mio”.