Raggiunto telefonicamente dal nostro quotidiano, il manager Luca Silvestrone – consulente della cordata americana interessata alla costruzione del nuovo stadio e a rilevare la società Cagliari Calcio - ha rilasciato in esclusiva per la nostra testata un’importante intervista sui temi caldi di questi giorni negli ambienti rossoblù.
A che punto sono le trattative?
“Siamo a buon punto, i nostri tecnici sono in contatto con gli uomini di fiducia del presidente Cellino. L’obiettivo è quello di ottenere un’analisi preventiva dell’intero quadro d’azione entro la fine di aprile”.
Quali sono i vostri reali interessi?
“La Cagliari Calcio non ha debiti, quindi tutto è più facile sotto questo aspetto. Il fondo americano di cui sono consulente sta trattando l’acquisto della Cagliari Calcio e del Centro Sportivo. Non abbiamo particolari interessi né verso i terreni della zona di Elmas Santa Caterina, né della sede della Cagliari Calcio. Il progetto dello stadio infatti, prevede che la sede della società stia proprio negli uffici del nuovo stadio.”
Cellino vuole davvero vendere?
“Anzitutto ci tengo a sottolineare che con noi Massimo Cellino è sempre stato una persona gentile e disponibile. Quando gli mostrammo il nostro interesse ad acquistare la Cagliari Calcio fu molto scrupoloso ed onesto nell’informarci del fatto che fosse in trattativa per la vendita del club con gli emiri. Poi come sappiamo, tutto è saltato, ed ora il presidente è davvero pronto a vendere il Cagliari. Contiamo di chiudere la partita entro fine maggio per una cifra che si dovrebbe aggirare intorno ai 70 milioni di euro, in modo tale che il nuovo management societario possa gestire al meglio tutto ciò che riguarda il mercato, i rinnovi, le comproprietà, la definizione del programma per la prossima stagione. Sarà una dirigenza tutta italiana. Vogliamo intraprendere collaborazioni con persone molto esperte del campionato italiano e vogliamo portare dentro al nuovo staff anche giocatori che hanno fatto la storia del Cagliari. Questo per ricevere da parte loro una mano d’aiuto sia dal punto di vista dell’esperienza ma anche come “operazione simpatia”.
Lo stadio e l’acquisto della Cagliari Calcio?
“Camminano sullo stesso binario. Come Cellino fu gentile e onesto nei nostri confronti, lo fummo anche noi. Non è pensabile che si possa acquistare la Cagliari Calcio senza avere l’ok per lo stadio. Questo è arrivato ed allora abbiamo ripreso a trattare per l’acquisto del sodalizio cagliaritano: le due cose vanno di pari passo e lo stadio non può essere valorizzato se dentro non ci gioca il Cagliari. Un Cagliari competitivo logicamente, un Cagliari che non si accontenterà più della sola salvezza. Pensiamo ad un Cagliari capace in pochi anni di raggiungere ed affermarsi nelle zone nobili della classifica. Questo è l’intento. Poi c’è da dire che lo stadio – come avete potuto vedere e leggere – è qualcosa davvero di unico in Europa. Inoltre darà almeno 500 posti di lavoro più quelli che nasceranno dall’indotto. Ci sarà perfino il museo del Cagliari all’interno del nuovo impianto, una cosa che manca e che noi realizzeremo. Lo stadio vivrà 7 giorni su 7 per 365 giorni l’anno, sarà fantastico!”
Che impressione le hanno fatto il sindaco Zedda e la città di Cagliari?
“Massimo Zedda è una bravissima persona, la città di Cagliari è di una bellezza rara.”
I tifosi del Cagliari ripongono in voi molte aspettative?
“Sì, è vero. Ma devo dire che la cosa che più mi ha colpito è l’amore che i tifosi del Cagliari nutrono nei confronti della propria squadra. Sono fantastici. Impossibile non innamorarsi di loro e del Cagliari”.